Vitor Joaquim – Filament

Vitor Joaquim

CD – Knivitu
Iterate s’imprimono le sequenze, ibride nel connubio di melodiosi inviluppi e droni più sintetici, ambientali nelle tessiture dalle maglie dilatatissime e ipnotiche. Un senso di sospensione pervade l’intero progetto. “La nostra vita quotidiana sembra essere sempre più inquinata da messaggi d’ogni tipo”, dice l’autore Vitor Joaquim e “quello che non è intenso e tagliente non ha efficacia”. L’energia allora è riposta in forma rafferma, ancora sensibile di microvariazioni e respiri sommessi, famelica nei borbottamenti inquieti, attanagliante nel ricorrere ellittico delle scansioni, modulate nelle molte evoluzioni d’una sonificazione immanente. Come se una corrente elettrica attraversasse l’aria, la tensione di momenti brutalmente intensi pervade la narrazione. Sembra innaturale – allora – sottrarsi al continuum di una percezione costantemente attiva, sia in guisa di quello che è maggiormente convenzionale oppure oggetto di devozione. Marcando efficacemente spazi non-lineari, pregni di trasalimenti auditivi e dalle molte sfumature e pulsioni, “Filament” s’imprime all’attenzione con un sofisticato e inquieto appeal sperimentalista, mai convenzionale o povero di suggestioni. Nella predisposizione degli elementi assai rarefatta, intensa e spettrale, sono bene integrate le microemergenze auditive e le successioni ricorrenti, così come le astrazioni sembrano prevalentemente percorse da sottili disturbi macchinici. “Abbiamo ancora i nostri cuori a sentire ciò che batte e che cosa significa. Non abbiamo bisogno di spingere al confine di noi stessi ad ogni momento”, ascoltare più attentamente può rivelarsi allora la giusta risposta.