edited by Jill Scott, Artists-in-Labs Networking in the Margins

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Springer Vienna Architecture, 2010, English, book+dvd, 212 pages, ISBN: 978-3709103203

Dopo decenni in cui gli artisti sono stati considerati ospiti nei laboratori scientifici (quando ammessi), poiché considerati intrusi momentaneamente accettati, lo sviluppo dei laboratori di arte e scienza è diventato più concreto, grazie ad una maggiore comunicazione tra le due sfere culturali. Artisti e scienziati che condividono simili ambiti di ricerca, ma le affrontano con con background di conoscenze eterogenee (e linguaggi diversi) hanno avuto nuove opportunità per sviluppare un dialogo grazie per esempio alla diffusione della nozione di transdisciplinarità che diventa sempre più prevalente. Una “immersive education” che è davvero possibile in questi spazi può essere capitalizzata in termini culturali, anche in situazioni finanziariamente limitate (per esempio, nei modelli sostenibili cosiddetti Fab Lab). Questo libro illustra le esperienze di dodici diversi artisti che lavorano in università o laboratori privati per sviluppare i loro progetti, con un DVD allegato che documenta il rapporto con le rispettive squadre di laboratorio. Dal punto di vista artistico, le opere sembrano avere un robusto impianto scientifico più che estetico, anche se affrontano punti di vista divergenti, e le varie interpretazioni all’interno del team nel migliore dei casi producono una comprensione più profonda e l’esplorazione di nuovi processi, metodologie e pratiche di osservazione. Questo lavoro costituisce una buona antologia di dialoghi e casi di studio per quelli che intendono progettare nuovi progetti “artist-in-lab”, una massa critica di lavoro per valutare ciò che è necessario per stabilire proficue esperienze altrove.