Nick Dyer-Witheford, Greig de Peuter – Games of Empire: Global Capitalism and Video Games

Nick Dyer-Witheford

University of Minnesota Press, ISBN-13: 978-0816666119, USA, 2009, English
L’Attivismo (o meglio hacktivism), di solito viene associato ai videogame solo quando viene annunciato un gioco politico nuovo o un artgame particolarmente controverso (o un’azione artistica in qualche piattaforma di gioco). D’altra parte, la più redditizia industria del divertimento ad oggi non è ancora molto influenzata dalla critica politica,né sembrano esserlo le orde di giocatori entusiasti. L’immaginario collettivo riguardo ai videogiochi è probabilmente ancora ancorato agli stupori sui colorati, veloci e coinvolgenti scenari virtuali. Ma, come è successo per il cinema, più si sviluppa, più ampie diventano le implicazioni del suo contenuto. Questo libro inizia con una eccellente (e non poco deprimente) analisi sull’economia di Second Life, rivelando come qui la distribuzione della ricchezza è incredibilmente simile al mondo reale (capitalista) anche nei suoi meccanismi. Gli autori hanno portato avanti una notevole ricerca, come si evince dall’analisi di Electronic Arts o dei meccanismi di World of Warcraft (con indovinatissime citazioni di Foucault), o della geopolitica intrinseca di GTA (diversificata per ogni singolo titolo della serie). La teoria di base è che alcuni dei videogiochi più popolari si abbinino perfettamente con il complesso iper-capitalismo teorizzato da Negri e Hardt nel loro best-seller “Impero”. Ma questa ipotesi non è esposta come un mero esercizio di contrapposizione ideologica. E’ più un tentativo di immaginare che tipo di sviluppi ci potrebbero essere nel mercato di investimenti nei videogame e che tipo di dinamiche si potrebbero generare. Gli autori ne documentano ogni passaggio e concludono con una possibilità aperta, che, invece, è più che positiva.