Stolen Moments , una webcam umana a New York

Stolen Moments

L’abitudine all’essere continuamente osservati e monitorati da webcam, social network, e sfacciati invasori della privacy, influisce sulle nostre espressioni e movimenti quotidiani. La quotidianità si è vestita di una necessaria plasticità gestuale, grazie alla sensazione di essere sempre sottoposti ad osservazione. In Stolen Moments, pur facendo uso dello stesso meccanismo, una macchina fotografica nascosta che ruba momenti di vita privata all‘interno di appartamenti newyorkesi, Yasmine Chatila sovverte questo processo. Webcam notturna e umana, la fotografa ha atteso da posizioni strategiche che le finestre di New York diventassero cornici di ritratti, spogli però dell’ingombro rigido della quotidianità “osservata”. Il risultato è un poema noir urbano, fatto di gesti notturni, intimi e sfuggenti, “liberi dall’armatura che noi tutti indossiamo fuori dalla sacralità della nostra casa.” La rarità e la bellezza del gesto naturale sono celebrate da una postproduzione attenta, che trasporta questo reality fotografico in uno spazio invece immaginario: i contorni dei soggetti, anche per preservarne l’anonimato, sono sgranati e fumosi; le architetture esterne, le cornici/finestre, non corrispondono nella realtà all’interno fotografato. Un palazzo nella City Hall ha una finestra che viene da Chinatown, come fosse una scenografia espressionista che eleva la vulnerabilità e la naturalezza del gesto naturale a vero spettacolo umano.

Chiara Ciociola