Iman Moradi. Ant Scott, Joe Gilmore, Christopher Murphy – Glitch: Designing Imperfection

Iman Moradi. Ant Scott

Mark Batty Publisher, ISBN 978-0979966668, USA, 2009, English
L’errore e in maniera ancora più importante la sua percezione e sua bellezza visiva sono al cuore del movimento della “glitch art”. Sia esso etereo, come nei pochi secondi d’incertezza del rendering grafico, o fissato, come un bug in un file più o meno stabile, il glitch è un ricorrente, sebbene periferico, componente visivo. Questo è il primo libro dedicato al crescente movimento estetico che esplora visivamente ciò che è stato sperimentato in maniera più sostanziale nella musica elettronica. É una vasta collezione raccolta da due esperti nel settore, Iman Moradi e Ant Scott (beflix.org), coadiuvati da Joe Gilmore e Christopher Murphy. Il libro ha richiesto quattro anni di lavoro e colleziona un’accattivante estetica astratta dove la perdita d’informazione, la congelata incertezza, l’ironica rivincita della macchina (con l’imperscrutabile errore dietro di sé) congiurano nella creazione di una fragile bellezza. Il libro ospita una selezione dei novecento lavori inviati all’attenzione degli autori (sfoggiando un sistema numerico in grado di mantenere anche l’ordine cronologico dei contributi che ricorda da vicino i filename dei file generati da errori), e costituisce un compendio dei principali sotto-generi e dei lavori ispirati (sebbene il design molto pulito e patinato contrasti ironicamente, in qualche modo, con la natura stessa dei contenuti). Odiato o adorato come un feticcio, il glitch ha strettamente a che fare con l’astrazione, la staticità e la sorpresa, inducendo diversi, ma vivide, sensazioni nell’utente. E sebbene un’analisi teorica e tecnica più approfondita avrebbe reso il libro un’antologia definitiva, questo testo resta imperdibile.