Matteo Pasquinelli – Animal Spirits, A Bestiary of the Commons

Matteo Pasquinelli

NAi Publishers, ISBN 978-9056626631, The Netherlands, 2009, English
Come possono coesistere gentrification, free culture, pornografia e Baudrillard nelle pagine di uno stesso libro? Animal Spirits: a bestiary of the digital common è un’opera singolare ed obliqua che mette in discussione molte delle narrazioni ricorrenti della cultura di rete. Matteo Pasquinelli, curatore dell’antologia Media Activism ed animatore della lista Rekombinant, si è dato il difficile compito di incrociare la media theory più radicale con la tradizione del postoperaismo italo-francese. Il tema che lega questa raccolta di saggi è il concetto, preso a prestito da Keynes, di spiriti animali ovvero quelle forze emozionali, istintive che spingono sotto la superficie asettica del capitale nell’era dell’informazione. La principale vittima del fuoco polemico di Pasquinelli è il digitalismo, un’ideologia trasversale che vede nel network la premessa di una società egualitaria e senza conflitti. La grande fallacia del digitalismo è quella di celare il carattere parassitario del capitale che si manifesta come lavoro vivo dietro la produzione immateriale – quel complesso di infrastrutture, piattaforme e dispositivi senza il quale nessuna economia del dono potrebbe esistere – o come la speculazione edilizia che si nutre di valore collettivamente creato negli spazi urbani. Il bestiario include un duello immaginario fra Ballard e Baudrillard e un’acrobatica disquisizione su pornografia ed immagini di guerra. Un libro ricco di spunti e provocazioni, talvolta difficile ma mai inaccessibile che può funzionare sia come introduzione al dibattito contemporaneo sul capitalismo immateriale che come antidoto politicamente scorretto alla fuffa tecnoutopica a cui siamo esposti ogni giorno.

Paolo Pedercini