KeyTweeter, Twittare senza filtri

Kyle McDonald

Sono passati quasi dieci anni dal lancio di Life Sharing degli (allora) enfant terribles della net.art noti come 0100101110101101.org. Il progetto, durato tre anni, prevedeva la pubblicazione automatica e in tempo reale di tutti i dati contenuti sul computer degli artisti. Documenti, email, progetti incompleti potevano essere fruiti da un’interfaccia web che rispecchiava il file system locale. Con il provocatorio slogan “privacy is stupid”, Life Sharing anticipava il trend della condivisione di massa del quotidiano che sta alla base dell’attuale industria del Web 2.0. Esempio più fulgido di questa tendenza è il successo del servizio di microblogging Twitter, che consente di pubblicare brevi updates da diverse piattaforme. Gli interventi artistici su Twitter non sono decisamente all’ordine del giorno ma alcuni interessanti esperimenti lasciano presagire la nascita di un nuovo filone della net.art. The mime è diventato una vera propria Twitter celebrity, con oltre 12.000 seguaci che si prestano a ricevere un flusso di messaggi senza contenuto. Difficile dire se si tratti di uno scherzo portato al limite o di un sottile commento alla vacuità del microblogging. Simile ma decisamente più concettuale è il canale dell’artista giapponese On Kawara che si limita a postare ogni giorno il messaggio “I AM STILL ALIVE”. Nell’era del network la famosa massima cartesiana diventa “digito ergo sum”. Il frontman della band newyorkese Francis and the Lights ha trovato un uso brillante e significativo dello strumento. Ogni giorno ed in tempo reale, Francis Starlite pubblica le entrate, le uscite e magro bilancio personale, annotando ogni singola vendita di merchandising ed ogni panino mangiato. Più che esibizionismo bohemien si tratta di un reality check / reality show sulla possibilità di sopravvivere come musicista indipendente nel ventunesimo secolo (tutti i pezzi della band sono downloadabili gratuitamente dal sito ufficiale). Ma l’esempio che per radicalità e “macchinicità” ricorda di più il progetto Life Sharing, è KeyTweeter del software artista Kyle McDonald. KeyTweeter è una performance di nudismo digitale che interfaccia Twitter ad un keylogger. I keylogger sono generalmente usate dai ladri di identità per registrare tutto quanto viene digitato sulla tastiera con lo scopo di estrarre informazioni sensibili e password ma in questo caso il software è modificato per nascondere solo le password e pubblicare tutto il resto. Il canale di Kyle è un vero e proprio flusso di coscienza informatico che rispecchia il frenetico multitasking dell’autore: è possibile identificare frammenti di progetti su cui sta lavorando (esponendosi a possibili plagi?) e comunicazioni personali (pubblicando informazioni che i suoi amici potrebbero volere private?) e persino gli errori e le correzioni, mettendo paradossalmente il twitter-voyeur in una posizione di maggior consapevolezza rispetto al destinatario della chat o della email. Forse immaginando un mondo dominato da una trasparenza assoluta, l’artista mette a disposizione il codice sorgente con le istruzioni per attivare il proprio keytweeter.

Paolo Pedercini