Richard Garet – L’Avenir

Richard Garet

CD – Winds Measure
Dopo aver aperto l’elegante confezione in cartonato bianco rettangolare, aver letto – in inglese – un’acuta citazione del filosofo decostruzionista Jacques Derrida, incentrata sulla differenza che concettualmente – a suo parere – si pone tra ‘futuro’ e ‘avvenire’, sono molti i minuti di quasi silenzio che ci colgono impreparati. Solo parecchio alzando il volume della nostra scheda audio riusciamo a distinguere crepitii, un rumore di fondo altresì impercettibile, che poi sfocia in texture esageratamente minimaliste, zeppe di pause e droni molto statici. Accenni di suoni che emergono da un quasi silenzio, non-luogo auditivo appena accennato per forme ed estetiche. Qualcuno definisce ‘quietista’ questa tendenza, ma non v’è nulla di quieto in realtà – lo ha insegnato Hitchcock – in uno stato d’ansiosa attesa, qui sottolineata da un lavoro preciso di sottrazione e davvero fine sintonia percettiva. Opera estrema, controversa, ma certo non priva d’un fascino alieno: che sia questo il futuro evanescente che non si può predirre – naturalmente – non è dato sapere.