Richard Barbrook – The Class of the New

the_class_of_new.jpg

book – Openmute – ISBN 0955066476
Identificare il ‘nuovo’ nell’evoluzione economica e sociale è stata una necessità per il capitale da quando esso ha raggiunto lo status di globalità. Poi, dopo essersi espanso intrinsecamente in un ambiente interconnesso, l’urgenza di tracciare l’innovazione coltivata dai lavoratori produttivi è emersa prepotentemente. Ma tutto ciò non è così recente come si sarebbe portati a pensare, quantomeno non più del diciottesimo secolo come il testo ‘philosophers’ di Adam Smith prova. E perdura fino allo sviluppo di Londra degli ultimi anni focalizzato sulla ‘nuova’ classe creativa. Barbrook qui lascia emergere una ‘quoting culture’, sfruttata per la propria narrativa. La consistente collezione di citazioni è nei fatti una storia per iscritto dell’innovazione generata dalle dinamiche sociali. La sequenza cronologica delle incarnazioni del ‘capitalismo cognitivo’ possono essere lette casualmente, ma formulano (in)volontariamente un’ardente critica alla retorica capitalistica. Questa forma di scrittura ‘taglia e cuci’ porta a risultati significativi solo quando viene usata in maniera appropriata. Ricontestualizzare citazioni è sempre un gioco pericoloso e noi non siamo ancora allenati a campionare liberamente l’enorme quantità di saggi in rete. Cionondimeno i concetti più interessanti sono spesso nascosti fra le righe, e questo libro sembra liberare e legittimare l’uso critico del sovrapporre le fonti per estrarne senso. Non si tratta di alcun remix o mashup. É inteso, invece, come una possibile sequenza continua senza interruzioni, che rilascia interpretazioni ad ogni passaggio.