Fred Turner – From Counterculture to Cyberculture: Stewart Brand, the Whole Earth Network, and the Rise of Digital Utopianism

Fred Turner

book – University Of Chicago Press – ISBN 0226817415
La necessità di mettere su carta fatti storici riguarda la necessità di avere uno sguardo diretto ad eventi recenti con una prospettiva contemporanea, e anche la necessità di fissare gli stessi fatti, prima che la memoria a lungo termine cominci a fare cilecca. Inoltre ricercare connessioni su fatti recenti beneficia della disponibilità dei protagonisti e della loro preziosa documentazione personale. In questa caso la figura centrale di Stewart Brand è l’asse portante della percezione dell’intera transizione delle tecnologie di IT negli U.S.A. da strumento nelle mani della classe di potere a strumento per perseguire la libertà d’espressione. Il suo notevole lavoro, basato su ciò che l’autore definisce come ‘network forums’, era la creazione e l’interconnessione di comunità, business e tecnologie. Non è per caso, infatti, che dopo una decade di pubblicazioni di Whole Earth Review e la creazione della seminale bbs the WELL, una ben determinata lobby (lo stesso Brand, John Perry Barlow, Esther Dyson, Kevin Kelly e pochi altri) facevano consulenze per il Senato degli Stati Uniti e per il WTO così come cercavano di modellare l’immaginario pubblico attraverso articoli sulla rivista Wired. Le utopie della cybercultura (in stile Americano) sembravano un’eccitante evoluzione naturale degli anni sessanta, intrecciata poi con spirito d’impresa e strategie di business, anche se inzuppate d’innovazione. Il testo è una ricerca molto accurata che evidenzia le pratiche geniali e visionarie radicate negli anni sessanta che hanno diffuso il concetto di network con tutto il suo intero set di contraddizioni.