Sabotaggio televisivo, panico in onda

TV hijacking

Youtube, o come potremmo anche definirla la TV fai da te, mette a disposizione degli utenti vere e proprie rarità video. Una di queste perle è l’atto di sabotaggio operato nel 1987 ai danni dell’emittente televisiva WGN-TV di Chicago.Durante il notiziario serale, il resoconto sportivo venne interrotto per un minuto e il segnale sostituito per mezzo minuto dalla maschera allora familiare Max Headroom. I tecnici dell’emittente televisiva reagirono tempestivamente passando su un’altra frequenza, ma dopo due ore, su un’emittente collegata a WGN-TV lo strano personaggio ricomparve interrompendo un’episodio del Doctor Who per svariati minuti. Tuttora, nonostante le indagini dell’FBI, non si conosce l’identità del pirata. Ma quel che è ancora più oscuro è il messaggio veicolato dallo sproloquio nonsense in cui si produsse. La fiera della stranezza culminava con Max Headroom coi pantaloni calati sculacciato da un’anonima figura femminile. Il rischio corso, che allora prevedeva multe di 100,000 dollari e fino a un anno di reclusione, resta ancora inspiegabile se vista l’assenza di recriminazioni. Se paragonato alle azioni di sabotaggio delle Brigate Rosse, che negli anni settanta mandavano in onda illegalmente le proprie teorie politiche in particolari regioni oscurando le frequenze del TG1 di mezzogiorno, l’azione americana ha minore chiarezza programmatica. Tuttavia la logica è la stessa e consiste nella strategia della tensione che gioca sul potenziale esplosivo dell’inoculare arbitrariamente contenuti nelle trasmissioni televisive. Tornando al fenomeno recente del broadcasting possibile su web grazie a provider come YouTube, che consente l’accesso a un’infinità di materiali con una forza di penetrazione simile alle grandi emittenti TV, ci si domanda se in futuro sarà necessario sabotare anche questa, oppure se è scontato che quello che nasce come alternativa sia destinata ad esito meramente commerciale.

Valentina Culatti