SE/30, welcome to the 20th century back!

SE/30

Il riuso di computer oggi significa perloppiù lo sfruttamento delle potenzialità di connessione fra i diversi pezzi di hardware, ridando dignità a macchine obsolete the diventano parte di uno scenario di calcolo più grande. é il software che fa la differenza, ovvero come un programma sufficientemente intelligente possa trasformare l’hardware in qualcosa di ‘vivo’ (o di defunto, se fallisce). SE/30, welcome to the 20th century back! dei Code31 e di OKNO è un’installazione di cellular automata (e una piattaforma performativa) costruita su una fila di venti Apple Macintosh SE/30 in rete, che fanno girare una vecchia copia di Max/MSP. Questo cluster di vecchie macchine dimostra come la low-tech sia un concetto assolutamente relativo al tempo: ciò che era considerato lo stato dell’arte quindici anni prima, è ora percepito come un relitto del passato. Inoltre è evidente la fascinazione per il computing di fine secolo attraverso un’icona simbolica (la prima serie dei Mac), concetto già sviluppato nella mostra The Classic II Exhibition. Infine le grafiche in bianco e nero suonano come distanti (grezze e molto statiche per gli standard attuali), e familiari allo stesso tempo (citano involontariamente l’estetica del minimalismo e dell’astrazione digitale). In conclusione il lavoro si concretizza come una migliorabile sintesi di memoria e attitudini, che giocano felicemente con diversi inconsci punti di riferimento.