SweetPads, l’interfaccia paradossale del videogame

SweetPads

Avete presente i videogiochi tipo Quake 3 Arena? I cosiddetti sparatutto in cui si combatte tutti contro tutti e in cui l’unico obiettivo è realizzare il più alto numero di frags (uccisioni)? Quelli da crampo alla mano per la stretta convulsa con cui si tiene il joystick e ipercinesi del pollice per numero di colpi sparati? Bé tenete presente l’obiettivo e dimenticate il resto. SweetPads è un’installazione di France Cadet, artista francese che lavora sulle reazioni comportamentali degli individui in relazione all’artificializzazione della vita, in cui i giocatori -anche attraverso la modalità multiplayer- devono cercare di uccidere il maggior numero di nemici senza però essere aggressivi o impulsivi. Infatti l’unico modo per riuscire a giocare è rimanere calmi e accarezzare delicatamente il pad che obbedirà, docile come un agnellino, sparando colpi mortali a destra e a sinistra. Non è ammissibile farsi prendere la mano e lasciarsi andare a gesti scomposti pena l’impossibilità di proseguire l’azione. Attraverso questo meccanismo, fatto di poche “semplici” regole, Cadet innesca una vera e propria rivoluzione cognitiva indagando sulla capacità individuale di gestire una situazione tanto paradossale come quella di uccidere tranquillamente un nemico -seppur virtuale- compiendo un gesto -la carezza- che nel codice dei comportamenti sociali viene interpretato e accettato soltanto come manifestazione d’affetto.

Francesca Tomassini