Sonic Process

Sonic Process

Actar, ISBN 8495951134
Nella sua doppia veste di ‘genere’ e ‘tool’, la musica elettronica ha pervaso la cultura musicale fino alle radici negli ultimi quindici anni. Realizzando l’aspirazione di lavorare ‘direttamente’ sul materiale sonoro, essa ha implementato la produzione personale, concrettizzatasi grazie ai pc, che ha portato fuori dagli studi professionali la composizione della maggior parte dei brani musicali. Questo testo, prodotto come catalogo dell’omonima mostra itinerante riassume nelle voci dei diversi scritti ospitati macro e micro fenomeni che hanno caratterizzato la creazione digitale dei suoni, come la condivisione delle conoscenze attraverso le mailing-list, la formazione di piccole label dirette dagli stessi artisti, il ruolo centrale dell’ascoltatore, liberato dalla catena degli schemi di distribuzione attraverso il libero scambio attraverso le reti. Come dice Elie During nel suo saggio “è la musica della macchine i cui echi sono dispersi nel network digitale”. E così temi ormai ampiamente dibattuti come la morte dell’autore perpetuata nel sampling, o il ruolo dell’artista sempre più in bilico fra abilità tecnica ed espressività, s’incrociano con i dubbi (espressi, in questo caso, da David Toop) sull’uso del laptop come strumenti di liberazione produttiva deterritorializzata oppure come strumento di omologazione nei tool utilizzati. E così anche la ricostruzione storica e personale della nascita della techno a Detroit e il suo relativo contesto sociale così come le innovazione di semantica musicale, descritta da Simon Reynolds, diventano un altro pretesto per definire il processo sonoro contemporaneo. Quest’ultimo è radicalmente mutato rispetto a quello conosciuto fino agli anni ottanta e proiettato in modalità schizofreniche verso mille rivoli innovativi che creano una matrice liquida di percorsi di ricerca in continua sperimentazione.