Voice Lift, il silicone della voce.

La presenza di un essere umano spesso viene accreditata semplicemente dall’udire una voce, in base alla scarsa simulabilità dell’articolazione delle corde vocali, simbolo quindi di una persona in carne ed ossa. Ma le tecnologie che hanno cercato di simulare la voce umana, dai ‘gracchi’ distintivi del vocoder degli anni ottanta fino agli ultimi raffinati strumenti software, come Vocaloid, in grado di generare un canto credibile a partire da singoli campioni vocali, hanno, quindi, sempre toccato uno dei punti deboli della nostra percezione. A portare un altro livello di simulazione, stavolta implementato in maniera organica, è la cosiddetta tecnica del Voice Lift, ossia un lifting delle corde vocali, effettuato con l’iniezione di collagene o cymetra, un prodotto sintetico ancora più simile alla pelle. In questo caso un fattore che l’industria si ostina a definire ‘cosmetico’, per accentuarne il carattere di integrazione delle doti già possedute, piuttosto che quello di irreversibilità dell’intervento, viene impiegato con il fine ultimo di far ringiovanire la voce del paziente, e quindi per arricchire la credibilità degli altri interventi di chirurgia estetica già effettuati. E se già nei ritratti dei primi secoli del millennio precedente le donne chiedevano di essere raffigurate con alcune parti del loro viso o corpo rassomiglianti ad altre, più fortunate signore, si può altrettanto facilmente immaginare che ingenti risorse saranno investite sulla modellazione standard delle corde per assomogliare a voci celebri o a categorie di genere, razza ed età ben precise.