Subaction, meccanica astratta.

I processi industriali di tipo meccanico hanno rappresentato per anni la serializzazione (e l’apparente inarrestabilità) della produzione di merci. Le macchine, in particolare, con la loro ripetitività costante di modellazione e trasformazione dei semilavorati in prodotti finiti e pronti alla vendita, hanno cristallizzato il loop continuo di generazione del consumo. Ma l’era della meccanica si è dissipata nei segnali elettrici delle reti, e le macchine si sono smaterializzate nei processi che mettevano in atto. La memoria di questi processi è ancora vivida e la loro rappresentazione stilizzata in uno schermo, consente di astrarne dinamica e funzionalità. Subaction, l’ultima creazione di Servovalve, ne è un esempio lampante. La riduzione al minimo degli elementi necessari per una simulazione graduale e impeccabile, e il noise generato dai suoni man mano più invasivi, ricostruiscono concettualmente un meccanismo atavico, attraverso il movimento di due sole linee rette su uno sfondo completamente nero. L’efficacia della rappresentazione è indubbia, e la sua astrazione consente di consegnarla agli effetti del tempo e della memoria, che provvederanno a sbiadire il suo significato in qualcosa di sempre più incomprensibile.