Mirrors, specchiarsi dove l’analogico incontra il digitale.

I Mirrors dell’artista Daniel Rozin, danno forma fisica a quel territorio di confine in cui l’analogico incontra il digitale. Rozin è un artista, educatore e programmatore che lavora nell’area della Digital Art. Ha partecipato a numerosi festival internazionali e vive e lavora a New York. Con i suoi Mirrors, come ‘Shiny Balls Mirror’, ‘Trash Mirror’, ‘Wooden Mirror’, ‘Finger-Paint’, e molti altri, è riuscito a creare dei lavori in cui la tecnologia si associa ai giochi identitari e alle sperimentazioni visive. I Mirrors testimoniano un’intensa attività di ricerca che copre un periodo dal 1997 a oggi. Interfacciando telecamere, computer e diversi materiali ‘fisici’, Rozin dà vita a opere in cui la nostra immagine viene miscelata con la tecnologia, non permettendoci più di percepire dove finisce la realtà e inizia la finzione. Il nostro corpo diventa il territorio in cui questo dualismo ironizza con se stesso, trasfigurandosi e rendendosi molteplice interagendo con le opere dell’artista. L’immagine di chi osserva i lavori di Rozin muta progressivamente, facendo a loro volta mutare i lavori stessi, in un duplice scambio in cui il nostro corpo diffuso diventa un risultato mai completo. Tatiana Bazzichelli