The Grey Album, lussuoso bastard pop.

Il Bastard Pop è uno dei pochi movimenti radicali che siano riusciti a scuotere il sistema industriale della musicale alle sue radici, riuscendo a scoprire il vaso di Pandora del diritto d’autore in tutta la sua paradossale contraddizione tecnologica contemporanea, riuscendo a comunicarlo a chiunque in maniera inequivocabile. La vasta scena del plagiarismo creativo della musica pop ha già dato segnali diversi dal semplice trastullo coi rispettivi software, peraltro istruttivo e divertente, imbastendo una compilation a favore di Amnesty International, contribuendo a reclamare la leggittimità di una pratica artistica. Un nuovo eclatante caso pubblico è costituito dal The Grey Album, un album stampato e distribuito in una tiratura limitata di 3.000 copie, che sincronizza con talento e precisione i suoni del ‘White Album’ dei Beatles con la voce del rapper Jay-Z, realizzato da DJ Danger Mouse. Dopo essere stato distribuito in diversi store indipendenti (fra cui Fat Beats e Hiphopsite), con notevole successo, è arrivata la prevedibile lettera di ‘cease and desist’ da parte della EMI, che tutela le registrazioni dei Beatles per conto della Capitol Records. L’autore ha accettato d’interrompere la distribuzione e la vendita del suo prodotto senza intraprendere azioni legali, perdendo forse una buona occasione per porre in maniera forte la leggittimità delle tecniche di mash up, di fronte ad un opera così sofisticata. Il suo album grigio conserva il duplice significato cromatico di intermedio fra bianco (white) e nero (black) dei due prodotti originari, e di territorio marginale e poco frequentato (zona grigia). E a conferma di questa profetica denominazione, ora le copie fisiche popolano annunci veri e falsi su Ebay, mentre i rispettivi files si moltiplicano liberamente sulle reti peer-to-peer.