Carbonated Jazz, la musica come oggetto da descrivere.

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08.01.03 Carbonated Jazz, la musica come oggetto da descrivere.


La musica online nella sua dimensione di rete può assumere forme diverse, incarnandosi in mini-software, un minimo interattivi che deliziano l’utente per un po’, ma possono schiudere le idee per passi successivi in cui le stesse tecnologie assurgono a nuove modalità di produzione intellettuale. Carbonated Jazz è lo pseudonimo di Alexander Chen, designer con clienti eccellenti che tratta la musica come oggetto da descrivere visivamente e generare con tecniche assortite. A partire dal primo ‘Noise’ video con piccoli cyborg metallici che intervengono sui tappeti sonori l’artista ha prodotto ‘Bpm_Sqlrrrp’, un sequencer di batteria in Flash che costringe i campioni ad adattarsi ad pattern e tempo stabiliti, ‘Stereovis’ una danza armonica e specchiata di creature disegnate su lunghi drones in loop, ‘Progress’, in cui i toni non sono semplicemente generati a caso, ma costruiti attraverso un tipo d’intervallo (perfetta consonanza, imperfetta consonanza, dissonanza diatonica e dissonanza microtonale) applicato al set di note, che si traduce in una infinita concatenazione di intervalli musicali casuali. Presente sul sito anche una demo in quicktime di ‘Sonata for the Unaware’ un lavboro estremamente interessante che tenta di tracciare i movimenti dei corpi dei pendolari di Philadelphia per trasformarli in note da carillon, ottenendo così una vera e propria sinfonia urbana attraverso lo scripting di Director.