Giulia Rae – Nocturnal Drift

giulia-rae-nocturnal-drift

cassette – SØVN

Giulia Francavilla, compositrice, ricercatrice, performer e sound designer torinese, meglio nota sotto l’alias di Giulia Rae, si è specializzata presso il Sonology Institute de L’Aia, nei Paesi Bassi, dove adesso lavora come ricercatrice associata. La talentosa musicista, tuttavia, non ha mai disprezzato ambiti di confronto meno accademici, prima nella scena punk e noise-rock e poi esibendosi suonando musica algoritmica in svariati club in tutta Europa, pubblicando su etichette come Light Item, Ovaal, Intersezioni, Solium Records e Guerrilla Bizarre. A partire dal 2021 l’eclettica sperimentatrice ha realizzato poi una serie di composizioni acusmatiche per sistemi multicanale – intitolate Flow States – nelle quali ha iniziato ad esplorare il suono 3D, ricerca che nell’anno successivo la vedrà impegnata come artist-in-residence presso l’Università di Parigi VIII e negli studi iMAL di Bruxelles. In Nocturnal Drift sono invece le field recording insieme a sonorità sintetiche digitali molto rarefatte ed evocative ad essere in evidenza, unitamente a crepitii, suoni statici, sciabordii, droni, sequenze granulari e onde vibrazionali di più tipi e forme. Il tutto suona a tratti piuttosto cosmico, siderale, senza elementi ritmici che non siano pulsazioni appena accennate, clicchettii e sparute battute in un flusso comunque estremamente dilatato e sognante, frutto di stilemi elettroacustici. Atmosfere ambientali e contrappunti rumoristi: è questa la formula delle tre composizioni presentate e pubblicate su una raffinata cassetta il cui artwork è stato realizzato da Lapo Sorride, a sua volta artista interdisciplinare e dalle molte incarnazioni. La prima traccia in scaletta è “Spinning Tree” che subito incanta con ipnotiche ripetizioni ed emissioni auditive rugose, droni e melodie instabili. “Canyon Blu” ha un inizio alquanto ispido ma poi vira in men che non si dica in sequenze sospese e notturne, accompagnate da click ed elementi di derivazione cameristica. La title track è la composizione più corposa del cespo, con i suoi tredici minuti e mezzo, anche la più emozionante e calibrata, grazie a passaggi di taglio corale ricuciti magistralmente con puntiformi emissioni auditive ma anche con più densi eventi vibrazionali, memori di luoghi esplorati, nei quali entità notturne rivelano la loro presenza e dove le stelle mostrano le loro trame astratte che si intrecciano in narrazioni appena sussurrate. La durata complessiva è di poco più di venticinque minuti, appena sufficiente per essere totalmente immersi in così ricercate atmosfere ma che la SØVN benissimo ha fatto a pubblicare pur nell’inusuale formato e durata.

 

Giulia Rae – Nocturnal Drift