Michel Redolfi – Sonic Waters, Underwater Music 1979 – 1987

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CD – Sub Rosa

È una mescola materica, densa, evocativa e labirintica, quella che scaturisce da Sonic Waters, un progetto avviato nel 1978 dal compositore transalpino Michel Redolfi e segnato dalla comparsa nelle scene dell’epoca di quelli che erano i primi sintetizzatori digitali, in particolare il Synclavier, uno strumento che ha letteralmente segnato gli ambiti sia pop che avanguardistici, in particolare apprezzato da musicisti e studi di produzione per la profondità dei suoni, la versatilità e la facilità d’uso. Redolfi fu un seminale utilizzatore di questo strumento, già dal 1977, ben prima che fosse adottato da produttori come Mike Thorne, che lo utilizzò per modellare il suono di band new wave quali Siouxsie & The Banshees, Soft Cell, Marc Almond e Bronski Beat, o da artisti di confine quali Laurie Anderson e Frank Zappa. A fine anni settanta – è doveroso ricordarlo – la synth-music proprio in Francia già celebrava il suo campione olimpico, Jean-Michel Jarre, emblema in qualche modo di come un artista elettronico possa riuscire a conquistare l’attenzione di una vasta audience e rompere quella dicotomia fino ad allora ferrea, che collocava su piani differenti sperimentazione e mainstream. Sempre di quegli anni è anche l’idea di connotare “per ambienti” i propri progetti musicali, sia come spazi per concerti che come immaginari narrativi. Qualcuno preferiva riferimenti urbani particolarmente caratterizzanti, altri, come Michel Redolfi, facevano correre l’immaginazione in direzione di spazi naturali, vasti, fuori dalle anguste sale da concerto. È questo il caso della sua Musica Subacquea, che situava nell’Oceano Pacifico il suo spazio d’elezione, sia per l’acustica che per ragioni culturali. L’estetica e la tecnica che stanno dietro questa scelta saranno poi costantemente sviluppate nel tempo, nel corso di ben quattro decenni, con esibizioni in siti naturali, in riserve marine ecologiche o in grandi piscine pubbliche metropolitane, ben oltre questo che è adesso l’arco di lavori raccolti per Sub Rosa. Michel Redolfi ha suddiviso Sonic Waters, Underwater Music in 2 parti, musica per l’acqua dolce (1981) e musica per acqua salata (1979-1987), classificazione tassonomica ma anche specificatamente funzionale agli spazi nei quali la musica è stata eseguita. L’ascolto risente indubbiamente del tempo che passa ma è ancora assolutamente accattivante e coinvolgente.

 

Michel Redolfi – Sonic Waters, Underwater Music 1979 – 1987