Agostino Di Scipio & Dario Sanfilippo – Machine Milieu

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CD + booklet – Toxo Records

Una trattazione quasi indecifrabile e inaudibile, se il suono è l’interfaccia, non va interpretata nel senso di una mancanza, anche perché le inibizioni e gli stessi silenzi – facendo nostri gli insegnamenti di John Cage – letti in un particolare contesto, ci parlano di un senso pubblico dell’ascolto e prevedono altre informazioni, al fine d’essere riconosciuti in quanto eventi “musicalizzati”. Agostino Di Scipio e Dario Sanfilippo in Machine Milieu oltre ai rarefatti suoni materici, crudi e ultraterreni, dipanati in dodici tracce, presentano un opuscolo di 16 pagine, comprensivo di un’analisi visiva dei pezzi come spazi di fase 3D in cui le dimensioni sono il volume e il baricentro spettrale, oltre a varie curiosità su ognuna delle composizioni. Il progetto consiste in due sistemi dinamici autonomi, sviluppati indipendentemente e progettati per interagire tra loro attraverso l’ambiente. Sempre Cage ci ricorda che si ascolta con il proprio corpo e questa inconfutabile verità è a sua volta permeata dalle abitudini d’ascolto che acquisiamo per cultura, contesto sociale e dimestichezza con certi costrutti musicali. Di Scipio e Sanfilippo hanno sviluppato a tal proposito, invece, una singolare predisposizione su come un preciso set può cambiare le carte in tavola. Si tratta in questo caso di esplorare la possibilità di meta-sistemi, l’ibridazione di macchine autonome, con o senza intervento umano, nonché la formulazione di un insieme di modalità acustico-spettacolari in cui l’uomo e la macchina sono un tutt’uno. I performer e le macchine, allora, hanno come sponda un ambiente sonoro condiviso e mettono a frutto uno scambio energetico e informativo, una sorta di comunicazione desiderante che diventa una fonte di reale comportamento musicale. Insomma, il duo eccelle nel progettare sistemi di feedback musicale, che sono anche adattativi e ognuno dei due sperimentatori si riserva comunque la possibilità di interferire frequentemente nel funzionamento dei propri apparati, sia tramite l’interfaccia basata sullo schermo del computer, sia manipolando componenti analogici e meccanici dell’intera configurazione (microfoni, piezo-dischi, altoparlanti da studio, piccoli risonatori acustici, ecc.). L’ecosistema delle prestazioni, ovvero l’intero campo di interazioni tra l’agire del musicista e le attrezzature – contraddistinte dai dispositivi informatici e dall’elettroacustica analogica – è configurato come un’ambiente unico con il quale confrontarsi e operare creativamente ulteriori trasformazioni. Il risultato è a dir poco cristallino, affascinante e veramente speciale.

 

Agostino Di Scipio & Dario Sanfilippo – Machine Milieu