Tegh – Downfall

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CD – Midira

Utilizzando l’alias di Tegh, il sound artista elettronico iraniano Shahin Entezami modula calibratamente in Downfall elementi di noise e inviluppi ambient melodici, iterati e piuttosto fascinosi. Tehran, la metropoli nella quale è attivo questo musicista, può vantare – e non s’immaginerebbe senza compiere specifiche ricerche – una scena molto viva e recettiva a questo tipo di sperimentazioni, probabilmente il prodotto di una “storicità” in tale approccio, che dagli esordi di certa fonografia, intesa come accompagnamento dal vivo o diffusione di suoni registrati in associazione a documentari e film, a partire dai primi anni del novecento arriva fino a noi oggi, trovando espressione in contaminazioni dalle forme sonore assai varie e complesse. Da tempo immemore in paesi come l’Iran l’attenzione alla cultura occidentale e la pratica della musica tradizionale autoctona hanno prodotto particolarissime mutazioni artistiche (basti pensare adesso alle sculture sonore di Mo H. Zareei o all’esistenza a codeste latitudini di qualsiasi tipo di scena musicale underground ed elettronica), sperimentazioni che in maniera ponderata si sottraggono sia al mainstream che al classicismo e che saranno in molti casi pure esotiche ed a tratti estetizzanti, ma che nei trattamenti esibiti risultano anche estremamente contemporanee. Si ricorda Tegh con Kamyar Tavakoli in una collaborazione densa di chitarre elaborate, sintetizzatori, processi aggiuntivi e field recording: se allora in “Through The Winter Woods” le cesure erano dilatate, molto armoniche ed evocative, ora lo ritroviamo con “Downfall I” in versione solista e maggiormente a suo agio con l’organizzazione degli strati di suoni, fondamentalmente quieto sulle stesse sintonie, arricchite solo da una sorta di hum, di background aspro e ronzante, che in diverse modulazioni, tempi e frequenze fa capolino anche nelle altre composizioni presentate. Le texture ambient-drone adesso apparecchiate per la Midira Records forse non saranno epocali nell’evoluzione d’un approccio musicale oramai consolidato e che vanta precedenti davvero in ogni grande città del pianeta, ma come ogni espressione culturale-artistica che sia davvero autentica possono contare su una combinazione di qualità e caratteri precisi, una grana che in questo caso riporta alla cura per i dettagli, all’organizzazione rigorosa delle parti, all’ipnotico sovrapporsi di strati e gradazioni tonali.

 

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