Jim Haynes – Electrical Injuries

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LP – Aussenraum

Fanno subito capolino frequenze sofferenti, volatili, eteree ma anche lancinanti, in questa uscita di Jim Haynes per la Aussenraum, Electrical Injuries, composizione divisa in sei distinte tracce e densa di texture intricate, atmosfere malsane e suoni corrotti. Queste concatenazioni auditive possono essere grezze oppure frutto di ben articolati interventi manipolativi: non fa molta differenza – ci sembra – in relazione a ciò a cui tiene l’autore. Quello che stavolta pare significativo per Haynes è esprimere l’intensità della corrosione del suono senza troppi filtri e abbellimenti formali, con cesure che rispetto al passato sembrano più decise, vibranti ed efferate. Haynes ha una maniera tutta sua di conquistare l’attenzione, senza eccedere, ma tenendo alto il climax della narrazione, dando vita a trasalimenti sempre ricomposti e quasi armoniche ripetizioni, che s’insinuano all’ascolto modulando onde vibrazionali ipnotiche e penetranti. L’ispirazione può contare su molti degli stilemi tipici delle culture industrial e noise, eppure l’impressione è che nulla sia “già sentito” e che le abrasive evoluzioni elettroniche, potenziali strumenti d’offesa, emanino un’accorata impellenza. Haynes – che è ancora attivo anche come multimedia installation artist e sta di base a San Francisco – tiene a ricordare che la sua passione nel manipolare le catture auditive lo porta spesso al punto di non ricordare i procedimenti di trasformazione di quegli stessi elementi. Naturalmente questo presuppone d’utilizzare un gran numero di tecniche ed artifici, che in Electrical Injuries hanno a che fare con l’elettricità e l’attrito, con la disintegrazione ed altre forme di consunzione, quali strappi, rotture, ossidazioni, raschi e decadimenti, parti ben organizzate che trovano una giusta e precisa collocazione nel continuum dell’album. Se nelle lesioni elettriche reali la persona diventa parte di un circuito e sono riconoscibili i punti di entrata e di uscita della corrente, qui la tensione è più modulata, sopportabile, continua e insistita, cela percorsi più subdoli nel colpire la sensibilità dell’ascoltatore, evocando infine un danno solo apparente, che rivela essere – invece – una nuova linfa per il nostro sistema percettivo, continuamente all’erta nella rimodulazione di nuovi dati e informazioni.

 

Jim Haynes – Electrical Injuries