Yann Leguay – Headcrash

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12” vinyl, sleeve printed on polystyrene tracing paper – Vlek

Con un accattivante e concettuale design che si deve allo stesso autore, Yann Leguay, coaudivato da Dimitri Runkkari, esibendo una custodia in carta lucida trasparente e con un inserto del progetto dell’edificio sede dell’art space HS63, trovato in una cantina a Zennestraat (Bruxelles), stampato su un foglio del medesimo materiale, all’interno della copertina, arriva a noi questa edizione limitata – 300 sono le copie pubblicate – che si deve alla Vlek Data, label belga attiva dal 2010, arrivata alla sua venticinquesima uscita. Headcrash è il risultato finale di una serie di performance-live denominate Quad Core, nelle quali il sound artista d’origine transalpina predispone dischi rigidi malfunzionanti, utilizzandoli poi in guisa di giradischi in miniatura, manipolando i suoni ottenuti tramite un software open source in combinazione con una scheda Arduino. Leguay non è nuovo a queste transfigurazioni del turntablism, che ricordiamo essere oggetto della sua ricerca nei progetti realizzati grazie al suo giradischi a tre bracci o con giradischi a movimenti invertiti, operando decostruzioni contraddittorie ma sempre feconde, in questo caso rese ancora più dense del solito, modulando disfunzioni ritmiche, salti e ronzii, trascinamenti e stranianti frequenze. I suoni ed i loro contesti risultano un tutt’uno per Yann Leguay, che non a caso da molti – e non completamente a torto – è percepito più come un media saboteur piuttosto che come un musicista, un creatore in quella terra di confine che lambisce festival ed esibizioni d’arte, installazioni e performance. “Il suono è il mio mezzo di preferenza” dichiara l’artista “ma lo considero più un mezzo per analizzare o capire cosa sta succedendo attorno a noi”, una sorta di “materia prima” da utilizzare poi nell’elaborazione di contenuti dalle molte associazioni estetico-speculative, sperimentazioni dal sapore decisamente avant-garde e spesso auto-referenziali, che nelle loro formalizzazioni ultime – il prodotto editoriale – pure assumono lo status di oggetti d’arte, comunque a volte risonanti o associati a manifestazioni di carattere auditivo. La dissipazione, l’energia, il controllo infine d’aspetti decisamente infinitesimali o anche il non-controllo assoluto, sono tutti aspetti che costantemente ricorrono nella progettualità di Leguay, artista solo apparentemente ostico, capace di slanci interpretativi che possono coinvolgere anche audiences non specialistiche.

 

[VLEK25] Yann Leguay – Headcrash

 

Yann Leguay – Headcrash