Richard Garet – 60′ Cassette

RichardGarett_Cassette

Cassette – Helen Scarsdale Agency

Sequenze elettroacustiche decisamente ruvide sono articolate da Richard Garet in 60′ Cassette, un’uscita che la The Helen Scarsdale Agency – etichetta che ricordiamo per rappresentare artisti del calibro di Jim Haynes, Coelacanth, Stilluppsteypa e Sigtryggur Berg Sigmarsson, oltre numerosi altri – segnala essere una classica opera “tape-on-tape”, le cui fonti primarie derivano da altre audiocassette e che in qualche modo vengono “riconcettualizzate” attraverso nuovi passaggi, smagnetizzazioni, vuoti, sibili, graffi e farfugliamenti, al fine di offrire una sorta di testimonianza sul disfacimento di un formato. Il risultato è quello d’un collage atonale, fatto di atmosfere molto statiche ed ovattate, sbuffi, ronzii e gorgheggi, dove gli accadimenti conseguenti alla fragilità dei contenuti depositati su nastro fanno risorgere le emergenze auditive a nuova vita in dilatati droni o intrecciate in nuove e altrettanto fangose texture. La riformulazione del medium passa comunque attraverso processi manipolatori di vario tipo e – in definitiva – un’analisi più stringente non sembrerebbe decisiva per stabilire se altri formati e tecnologie siano stati utilizzati nelle due piece presentate. Non è la prima volta in assoluto – naturalmente – che un sound artista agisce su nastri catturandone anche gli strusciamenti meccanici, le imperfezioni, i limiti funzionali e i rumori di fondo. Quello che mette in gioco Richard Garet – sperimentatore nato in Uruguay e adesso di base a New York – tuttavia rimanda ad un gusto specialissimo e specifico del formato a cassette, dando vita a una sorta di elegiaca celebrazione analogica, minimale ma anche solenne, caotica ed emozionale, impregnata di passate e presenti esperienze. Insomma, una certa resa estetica è sempre in combattimento con i concetti che la sottintendono ma in questo caso un buon equilibrio è stato raggiunto.

 

Richard Garet / 30′ Number One (extract)