Andy Guhl – Flatwise Huddle – Performing And Expanding Cracked Everyday Electronics 1968-2016

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2LP – Edizioni Periferia

La carriera di Andy Guhl come musicista improvvisativo prende forza negli anni settanta e solo nel 1983 lo sperimentatore e architetto svizzero smetterà di fare uso di qualsivoglia strumento tradizionale per abbracciare una seminale pratica di collage elettronico, tecnica che incorpora l’utilizzo di radio, giradischi, trasmettitori e altri oggetti, spesso anche modificati ad arte, come in una sorta di circuit-bending ante-litteram. Un simile approccio ha raggiunto il suo culmine in collaborazione con Norbert Möslang, nel duo – attivo da fine anni ottanta fino al 2005 – denominato Voice Crack. Il doppio vinile 12” uscito recentemente non prende però in considerazione questa fase creativa, concentrandosi invece adesso sui lavori con Julian Sartorius, con Franz Hautzinger e Charles Uzor, su quelli con Richard Jean e con Yan Jun, ai quali s’aggiungono tre brevi composizioni che si devono al duo formato da Gaudenz Badrutt e Jonas Kocher. I materiali d’antan, piuttosto grezzi e sperimentali, diventano il punto di partenza per una serie di nuove implementazioni e ricerche, instaurando un sorprendente dialogo tra archivi e improvvisazioni. Quello che era prima consolidato serve come scintilla, funziona da partitura e campo di ricerca per nuovi approdi dei quali non si ha ancora esperienza. Le registrazioni sono state realizzate nell’ambito della mostra Resonance Rooms – Laboratory for the Transformation of Traditional Music Play presso la Galleria Edizioni Periferia di Lucerna. Gli otto concerti in mostra sono stati il ​​punto di partenza nell’elaborazione del doppio album, produzione per la quale i musicisti invitati hanno comunque utilizzato strumenti vintage, mentre le canzoni inedite di Andy Guhl sono quattro, entrambe del 1975. L’uscita discografica è in qualche modo presentata come una coerente estensione della monografia cartacea Ear Lights, Eye Sounds (del 2014) – edizione premiata con lo Swiss Design Award – pubblicazione alla quale si riconosce densità, comunione di contenuti e design. Una testimonianza di stile e cultura che similmente alla fragilità di certi suoni e intrecci dipanati musicalmente, s’imprime in maniera eterea su d’un tipo speciale di carta sensibile al tatto, che si graffia facilmente o si deteriora leggermente. Metafora di tutta una carriera e una vita, vissute maneggiando sensibilità preziose.

 

Andy Guhl live at LUFF