Julia Bünnagel – Sounds Like…Vienna

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LP – Gruenrekorder

L’idea che un dj set possa servire a leggere “fisicamente” la struttura architettonica di una città è di certo inconsueta e parecchio tendenziosa. Quando diciamo “fisicamente”, intendiamo alla lettera creare una colonna sonora urbana e questo a partire da dischi in cemento appositamente creati da stampi di marciapiedi e superfici stradali. La città in questione è Vienna e l’artista che dà vita a questo progetto è Julia Bünnagel, una performer del suono particolarmente a suo agio in installazioni e azioni pubbliche, abile in Sounds Like… Vienna nel miscelare assieme a questi particolari 12” quelle che sono catture auditive raccolte nella metropoli austriaca. In questo atipico turntablismo le attrezzature tecniche del djing sono sottoposte a dura prova ma Bünnagel non fa una piega e rimane concentrata in consolle di fronte ai passanti che in un’uggiosa mattinata viennese sfilano alquanto inconsapevoli di un siffatto sfoggio d’arte contemporanea. Julia Bünnagel non è nuova a questo attivismo sonoro, sono più di venti anni che è addentro pratiche analoghe, adesso membro del collettivo di artisti Sculptress of Sound, oppure interagendo con il collettivo di sound art Berg/Bünnagel/Lautermann. Le tracce scaturite da questa performance e presentate per Gruenrekorder sono tre, per un totale di ventidue minuti e senza nessun titolo che le caratterizzi. Nella prima delle registrazioni è evidente il contesto, che è quello prima descritto di una postazione in spazi urbani aperti: si sentono rumori di traffico e di persone tutt’intorno la consolle, al quale succedono le granulose risultanze auditive dello scorrere della puntina del giradischi su asfalti rugosi e irregolari. Qualcuno potrebbe obiettare che difficilmente l’asfalto di una strada suoni diversamente da quello di un’altra via o piazza distante qualche isolato o addirittura situata in un altro quartiere cittadino, o più precisamente che il risuonare della puntina del giradischi su una superficie dura, alquanto ruvida e non idonea, piuttosto che su un’altra di foggia simile, non sia troppo differente – anche per ascoltatori attenti – al fine di darci realmente una qualche interessante informazione di natura psicogeografica o architettonica. Forse, quello che risuona realmente come Vienna, è proprio l’idea di una performance così strutturata, pregna di tensioni avanguardistiche che non sono estranee al substrato culturale della città, che è stata di grande ispirazione proprio per la prima performaing art (leggi Azionismo Viennese). Nonostante ciò Bünnagel riesce a tirar fuori anche strutture ritmiche da questo setting, suoni certo non da dancefloor ma da “combattimento”, parafrasando un motto della stessa artista.

 

Julia Bünnagel – Sounds Like…Vienna