Eric La Casa – Intérieurs

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CD + BOOKLET – Swarming

Eric La Casa ci ricorda implicitamente che tutti gli ambienti che ognuno di noi frequenta costituiscono un ecosistema personale di città – un mondo a sé – e che ogni spazio architettonico racchiude, a misura d’uomo, una parte della realtà. Di cosa è fatta una simile realtà, questa realtà che condiziona la vita in spazi precisi? Che rapporti si stabiliscono con la propria realtà e con tali ambienti interni? L’autore tenta di rispondere a queste domande analizzando in Intérieurs le pienezze e i vuoti di certe stanze, alla ricerca di una dimensione sonora liminale della vita quotidiana, forte della convinzione che ogni spazio architettonico racchiuda una sua materialità e una sua acustica. Il risultato è notevole, anche se gli spazi con i quali l’autore interagisce regolarmente ci rimandano ad atmosfere più astratte e siderali che non quotidiane, mettendo l’enfasi su suoni generalmente ignorati e perfino impercettibili, ad esempio i suoni della ventilazione, di macchinari non meglio identificati presenti negli ambienti, oppure rumori che arrivano dall’esterno, strani ronzii elettrici o idraulici e cigolii. La Casa sceglie un’ambientazione differente per ognuna delle tre composizioni presentate, nella prima le catture auditive provengono dal suo appartamento parigino, nella seconda è la bottega d’arte di Michaél-Andréa Schatt a Montreuil ad essere investigata, nella terza la Fondazione Louis Vuitton di Parigi. Ogni ambiente esprime conseguentemente un suo carattere unico e si passa in maniera graduale dal privato al pubblico. La Casa sottolinea quanto trascorra più tempo in spazi interni che esterni e questo incide probabilmente anche con una certa claustrofobicità della sua opera, comunque splendida e poetica negli esiti, ricca di sfumature musicali e orchestrazioni meticolose. Ogni spazio racchiude a suo modo elementi ridondanti e più miti ed è pieno di tante piccole sorgenti di rumore, è la loro vivida interazione a creare l’impressione generale e il microfono è una sorta di strumento di misurazione oltre che uno strumento musicale, un mezzo di conoscenza che registra il palese e l’inudibile.

 

Eric La Casa – Intérieurs