Nebulo – Parallaxes

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Vinyl 12″ – Le Cabanon

Thomas Pujols, produttore francese che utilizza il moniker Nebulo, è avvezzo a insistite sperimentazioni utilizzando perlopiù sintetizzatori polifonici, con i quali esplora armonie e dissonanze, costruendo microtonalità e altre scale tonali che sfuggono alle norme del temperamento equabile. Quelle di Parallaxes sono variazioni melodiche che non rientrano negli schemi abituali, costruite ad arte per disorientare l’ascoltatore, per creare uno scompenso percettivo, per intrecciare traiettorie di attrazione. Già la breve traccia iniziale, “Double Vision”, elegiaca ed effettata, interrotta bruscamente, introduce a un potenziale emotivo non convenzionale, la cui forza espressiva è dispiegata pienamente nella successiva “Vif Argent”, composizione di oltre cinque minuti, anche questa con un finale smozzicato e avventuroso, prima di passare ai tagli iper-sperimentali di “Trames”, assolute sciabolate di polifonia neghittosa, scolpita, contorta e destrutturata. “Doppelganger” esibisce anche droni abrasivi ma è più ariosa, “Dymaxion” ci ricorda un poco la musica tonale anche se qui il tutto suona un po’ sghimbescio, diretto e forte. In altri momenti i montaggi e le giustapposizioni estreme ricordano qualcosa del click’n’cuts di due decadi fa, così come la molteplicità degli accordi messi in campo pure crea un effetto straniante e fascinoso. Si continua l’ascolto con “Peplum Cream” stridente ballata dagli influssi space-westernati, che cita la capacità di giocare con trucchi ed effetti speciali per catturare l’attenzione del pubblico, mentre la successiva “Fata Morgana” torna su un registro più sognante ed etereo. I passaggi repentini non mancano praticamente mai e qualcosa d’inusuale viene sempre subdolamente agito da Nebulo, che si diverte a confondere i punti di riferimento. “Anti Camera”, ad esempio, gioca su timbri molto fondi e un’ambientazione scura e chiesastica, funzionerebbe benissimo come colonna d’un horror movie, se non ci fosse anche questa volta il solito finale deviato stilisticamente e che quasi si confonde con la traccia successiva, “Ressaut et Terrasses”, il brano più lungo di tutto il progetto. Si chiude con “End-on-End”, ancora un misto di materiali grezzi e frammenti di melodie assai interessanti.

 

Nebulo – Parallaxes