Six Microphones – Six Microphones

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2 x Vinyl – Counter Audition

Sono due gli splendidi 12” in vinile, in edizione bianco-latte – con i suoni masterizzati da Taylor Deupree – compresi nella doppia elegantissima confezione che si deve a una nuova etichetta di Cambridge, la Counter Audition, completati anche da un’edizione digitale a cura della LINE di Los Angeles. Solo dopo qualche ricerca abbiamo realizzato che Six Microphones non è altro che il moniker del designer e compositore Robert Gerard Pietrusko, che in questo caso ha presentato un omonimo progetto le cui seminali frequenze hanno origine dalle sue sperimentazioni di feedback audio. Per l’uscita in questione questi materiali sono stati registrati in presa diretta presso lo Storefront for Art and Architecture a New York City, mettendo in opera anche le specifiche relazioni tra suono, spazio e pubblico presente. Cercando di spiegare più dettagliatamente come è stato realizzato il tutto viene da dire che le vibrazioni minimaliste sono qui agite grazie ad un sistema dinamico, uno stato di feedback risonante che è diffuso all’interno d’un caratteristico spazio architettonico. Se la percezione dell’ascoltatore è forzata a un’estrema attenzione e qualcosa si distingue a malapena nel caso l’amplificazione non fosse adeguata, sono i ronzii primari e secondari, i passaggi sordi e gli aggiustamenti omeostatici a imprimersi con perdurante costanza ai nostri sensi. Il tutto è suddiviso in sei parti e una overture, decisamente evocativo d’un approccio di psicoacustica-performativa, astratto e piuttosto raffinato. Insomma, questa sembra essere la classica uscita da sentire rigorosamente in cuffia, immersi in un ascolto totalizzante e meditativo, che spinge in una dimensione “no time, no space”, al contrario della sua esecuzione dal vivo, nella quale è la reazione sonora nello spazio ad essere al centro di quello che si percepisce. L’installazione sonora funziona anche decontestualizzata diremmo, poiché i modelli di feedback risultano comunque ben realizzati e sempre mutevoli. Poco importa che l’idea non sia affatto inedita e che altri abbiano già utilizzato sonorità ottenute in questa maniera. La qualità delle registrazioni, per intrecci e difformità di risonanze dà vita comunque a una varietà di passaggi, in un insieme ottenuto grazie ad attrezzature veramente basilari (solo sei microfoni e altoparlanti). Il risultato è decisamente coinvolgente, frutto d’un feedback incontrollato ma anche di un’abilità organizzativa e di una mente musicale tutt’altro che scontate.

 

Six Microphones – Six Microphones