Stephen Cornford – Constant Linear Velocity

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CD – Consumer Waste

Costant Linear Velocity di Stephen Cornford è un progetto che è stato realizzato nel 2016 per il Colour Out of Space, un festival sperimentale di arte e sonorità non convenzionali che oramai da più di dieci anni viene tenuto a Brighton. Sono oltre cento i cabinet per computer – alcuni vuoti e altri dotati di unità DVD personalizzate, automatizzate e amplificate – che sono stati utilizzati per implementare l’opera. L’ installazione, che nei due anni successivi alla sua presentazione è stata esposta anche a Croydon, Oxford e Rennes, vanta la sua più intensa versione nel 2018 al Detritus Festival di Atene, nell’Onassis Cultural Centre, dove sono stati utilizzati vecchi computer provenienti da molteplici depositi della capitale greca. L’idea sottostante a questo tipo d’operatività sembra essere principalmente quella di creare nuova musica da media degradati, fondendo click e glitch, loop meccanici e ipnotici, sibili e ticchettii d’ogni sorta. Sembra paradossale che in tema di scarti e residui tutto quello che rimanga oggi dell’opera siano soltanto queste registrazioni. L’hardware da cui provenivano, a causa d’un fraintendimento nel trasporto tra Francia e Regno Unito è stato infatti sequestrato e da feticcio artistico è ritornato alla sua condizione originaria di rifiuto elettronico. L’edizione discografica, che adesso si deve a Consumer Waste, sembra a prima vista un 7” cartonato – simile alle confezioni delle uscite in vinile a 45 giri – ed è probabilmente anche questa una scelta che riecheggia di antichi formati oramai in disuso. L’artwork è completato inoltre da un libretto di 16 pagine stampato utilizzando un duplicatore digitale della Riso Kagaku Corporation, tecnologia all’avanguardia nella metà degli anni ottanta e di solito, per i suoi costi minori, riservata a cospicui volumi di stampa (mentre qui si tratta di sole 150 copie numerate). Le fotografie della “scultura” rendono la maestosità dell’operazione e i saggi di Danae Stefanou e Stephen Cornford elaborano ancor meglio il senso teorico e l’afflato estetico della ricerca. L’azione di apertura e chiusura di un alloggiamento per CD o DVD funge in qualche modo da crinale non agevole tra spazio fisico e digitale: questa obsolescenza meccanica è così amplificata ad arte e diventa quasi un ode alla fisicità perduta dei nostri formati multimediali, un promemoria della persistente presenza materiale di tecnologie spesso percepite in maniera decisamente più eterea.

 

Stephen Conford – Constant Linear Velocity