Paal Nilssen-Love & Ken Vandermark – Screen Off

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CD – PNL

Paal Nilssen-Love alla batteria e Ken Vandermark alle ance, dal 2002 ad oggi hanno pubblicato ben sette album di musica improvvisativa, oltre a collaborare con altri colleghi d’un certo rango che sono assai attivi in quelle specialistiche enclave di genere – ad esempio Peter Brötzmann, Terrie Hessels, Andy Moor e Ab Baars, solo per citarne alcuni. Screen Off su PNL Records è complessivamente il loro decimo album, scaturito dalla necessità per il duo di guardare indietro, riconsiderando l’intera loro carriera e pensando di riadattare vecchie performance dal vivo – delle quali per fortuna non si era persa documentazione grazie soprattutto a You Tube, con filmati non ufficiali, caricati direttamente dal pubblico. Naturalmente molte di queste clip erano frutto di registrazioni incomplete ed erano spesso solo spezzoni dalla resa tecnica anche piuttosto approssimativa. L’idea di “abbracciare gli stessi limiti del formato” e di creare un collage con il materiale ritrovato non è che fosse, insomma, proprio di semplice ed immediata attuazione. Coaudivati da Lasse Marhaug, produttore norvegese che vanta esperienze anche noise, jazz-rock ed extreme metal, i due musicisti hanno cercato ispirazione nel cinema sperimentale, in particolar modo in quello di registi come Michael Snow, Hollis Frampton e Tony Conrad – per capirci – ovvero la generazione del cinema strutturale anni ’60, le cui sperimentazioni hanno avuto poi nella decade successiva anche interessanti evoluzioni nel Regno Unito. Si è utilizzato solo l’audio delle registrazioni spartane reperite sulla piattaforma web, montando solo sessanta secondi da ciascuna clip, quindi di fatto dando luogo a tagli spesso radicali, assemblati insieme per quello che precipuamente stimolava la sensibilità dei due autori e non in modo cronologico. Da un punto di vista prettamente musicale si salta spesso di diversi anni nel processo improvvisativo e questo deve essere stato piuttosto divertente e appagante per Nilssen-Love e Vandermark, che operando su una davvero inedita stilizzazione hanno dato vita a un documento assai coinvolgente nella sua astrazione, vitale e godibile oltre che celebrativo. Con Lasse Marhaug dietro i controlli una certa sorpresa è sempre assicurata, vanificando in sovrappiù tutti i luoghi comuni sul poco concettualismo in ambito metal-noise-impro, visto l’approccio del norvegese, musicista che non disdegna incursioni a 360° nel teatro, nella danza, nel cinema, oppure dando vita a installazioni e video. Insomma, un album da gustare appieno, diretto e ingegnoso, senza troppi fronzoli ma allo stesso tempo strutturato alla perfezione.

 

Paal Nilssen-Love & Ken Vandermark – Screen Off