Kosmose – First Time Out (Charleroi 1975)

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2CD – Sub Rosa

Alla Sub Rosa, celeberrima etichetta expermental diretta da Guy Marc Hinant e Frédéric Walheer non sono nuovi nel dar vita a sensibili intrecci discografici in bilico fra rievocazioni critiche e contemporaneità, così come nel corso degli anni non sono mancate edizioni dedicate ad autori e live degni di nota, pubblicazioni di serie antologiche o comunque uscite di materiali musicali che possono vantare la qualità di veri e propri artefatti storici. Questa volta tocca ai Kosmose essere sotto i riflettori, un collettivo belga in bilico fra psichedelia e musica cosmica, ensemble che nel corso della sua attività si è espresso in svariate formazioni, sempre guidate dai multistrumentisti Alain Neffe e Francis Pourcel. Siamo di fronte all’ennesima rilettura degli anni settanta (la band è stata attiva dal 1973 al 1978), un periodo che evidentemente non smette mai d’irradiare la sua energia mutagena, nonostante i fronzoli e l’inessenziale chincaglieria teorica hippy-correlata. Anche in questa occasione sono due i cd pubblicati e mentre la prima uscita ufficiale del combo, sempre a marchio Sub Rosa, risale solo al 2015 ed è Kosmic Music from the Black Country, adesso First Time Out è il risultato di registrazioni effettuate nel marzo 1975 a Charleroi. Questi nuovi materiali – due tracce, una di 43 e l’altra di 60 minuti – sono lasciati nelle loro seminali forme, senza riadattamenti, mixaggi o ulteriori elementi di post-produzione. Tale scelta è stata dettata, immaginiamo, dall’esigenza di meglio contestualizzare quel particolare genere di sonorità: un kraut rock fatto in casa con pochi strumenti ed effetti sonori, senza nemmeno una batteria e che tuttavia nei live esibiva un complesso ma artigianale impianto di luci e proiezioni di diapositive, con tanto di strobo e profusione d’incensi (non molto differentemente che in alcuni spettacoli di teatro-immagine italiano all’incirca dello stesso periodo). Seppure ci si lasci trasportare facilmente dal flusso improvvisativo di queste jam session, il rimando adesso è tutto cerebrale e ci riporta alla riflessione su un’epoca decisamente più creativa e allucinatoria, molto differente da quella attuale che è più attenta alle strutture e ai linguaggi ma è piuttosto carente d’immaginazione e pulsioni futuribili. Poco conta stabilire quanto in questi solchi faccia capolino anche una certa estetica improvvisativa tipica del jazz d’avanguardia applicata però ad un contesto “rock”: di lì a poco sarebbero arrivati il punk e la new wave a sgomberare il campo “alternativo” da ogni altro concorrente.

 

Kosmose – First Time Out (Charleroi 1975)