Yann Novak – The Future is a Forward Escape Into the Past

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CD – Touch

Da Yann Novak, artista, compositore e curatore che abbiamo più volte segnalato su etichette quali Murmur, Hibernate ed Estuary – fra quelle che ci sovvengono – e che in passato ha pubblicato anche per la sua Dragon’s Eye Recordings, per la Infrequency, la Line e Farmacia901, arriva adesso per Touch un interessantissimo album, il suo secondo su questa prestigiosa casa discografica. The Future is a Forward Escape Into the Past, un progetto in particolare incentrato sulle relazioni tra la memoria, il tempo e il contesto stesso delle composizioni. L’etnobotanico, filosofo e psicologo statunitense Terence McKenna, una delle personalità più significative nell’onda lunga del movimento psichedelico internazionale, afferma che “quando una cultura diventa disfunzionale tenta di tornare a un momento più sano nella propria storia”. Yann Novak sembra molto impressionato da questo assunto – che a dire il vero è stato già il grimaldello teorico del neo-primitivismo anni novanta e di tutto un ritorno a una presunta età innocente. Non c’è mai stata un’età innocente nella storia dell’umanità e tutte le forme sociali-culturali sono a loro modo disfunzionali. Per fortuna fra i solchi non sembra far capolino nessuna forma di particolare nostalghia e le progressioni quasi silenti, gli sparuti cinguettii e le diradate armonie, nella prima delle quattro tracce, a nostro avviso non possono essere ricondotte a un conformista e melenso retour a l’ordre. Nello status primigenio che un po’ ingenuamente oggi s’invoca, cinquanta, sessanta, cento anni fa, non v’era certo posto per simili sperimentazioni, seppure nella macchina del tempo della nostra percezione ogni cosa può essere rivoltata in entrambi i sensi, subire piccole o grandi mutazioni ad ogni passaggio di cancello epocale, sia che questo si presenti nelle forme d’una esperienza diretta o mediata da un approccio di tipo teorico. Quello che è imprescindibile per l’opera è invece la cura dei dettagli, la delicatezza e la coerenza delle microemergenze auditive, l’equilibrio delle parti e la continuità ipnotica delle catture sonore, le loro armonie e le interferenze. L’inevitabile progressione del tempo, la nostra relazione con il passato e la nostra personale distorsione di ciò che è stato attraverso le imperfezioni della memoria, creano a loro volta nuove realtà, the future, una differente sintonia che sembra finalmente avere un nuovo spazio mentale per progredire e diffondersi.

 

Yann Novak – The Future is a Forward Escape Into the Past