Lucrecia Dalt – Anticlines

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CD + booklet – RVNG Intl

Teoria e suono poetico possono combinarsi allo scopo di contemplare i loro stessi seminali nuclei e su Anticlines la corrispondenza che Lucrecia Dalt cerca di mettere in gioco sembra sposare proprio questa ambivalenza, dando vita ad uno spazio sonoro di sintesi speculativa e parola parlata. Sulla scia di quello che artisti come Laurie Anderson, Robert Ashley e Annea Lockwood hanno già fatto in passato, viene blandito un linguaggio alto ma in definitiva sempre accessibile, sia per chi segue con interesse certe scene ma anche per il grande pubblico, che è poco avvezzo nell’esplorare latitudini musicali non convenzionali. Abbiamo iniziato gli ascolti con “Edge”, dove i testi prendono le mosse dal mito di El Boraro, una creatura umanoide del folklore colombiano, non poi dissimile dal personaggio fantastico, un mostro amazzonico, protagonista del premiatissimo The Shape of Water di Guillermo del Toro. “Tar”, subito dopo, in maniera indiretta, pone impellenti questioni sullo stato del pianeta, declamando di lande terrestri dove inspirare potrebbe essere come respirare il catrame, con la voce lontana e notturna della sperimentatrice che racconta di un incontro a due nelle forme di “un tocco di atmosfere”. La versione LP/CD del progetto – che vede la luce per le edizioni RVNG Intl – è accompagnata da un booklet con i testi che documentano il lavoro collaborativo della Dalt con Regina de Miguel ed Henry Andersen, mentre sul retro dell’art cover si segnala che una parte dei proventi delle vendite sarà devoluta a Tierra Digna, un’organizzazione dedita alla difesa delle comunità colombiane colpite da politiche economiche che violano i diritti umani e devastano l’ambiente. “Analogue Mountains” è ispirato invece ai resti marziani trovati in Antartide, al meteorite ALH84001 e alle possibili forme di vita evocate da quel ritrovamento, mentre in “Concentric Nothings” sono esperiti esercizi lirici altrettanto densi, scuri ed efficaci, lasciando che il tocco dell’artista “sia indistinto e istintivo”, come una configurazione ininterrotta, una sorta di lezione alienata, che mira a “gesti che creano tensioni con oggetti inesistenti”. È nelle forme di un surrealismo un po’ introverso e concettualizzato che Lucrecia Dalt confeziona il tutto, con un approccio multidisciplinare e ispirato, piegando la narrazione lirica fra differenti estremi, ma comunque liberando una gran dose di sensibilità ed energia vitale.

 

Lucrecia Dalt – Tar

 

Lucrecia Dalt – Anticlines