Jemh Circs – (untitled) Kingdom

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CD – Cellule 75

Nuova uscita per Marc Richte – noto anche come Jemh Circs ma meglio conosciuto come Black To Comm – che pubblica questo suo secondo album sempre ad Amburgo, sull’etichetta di casa, la Cellule 75. Sono ben ventiquattro le tracce stavolta – una sola supera i quattro minuti – e l’effetto sembra essere quello d’un collage sensibilissimo, a tratti anche aspro, ricco di frammenti auditivi, scorie e memorie accumulatesi nel tempo. Richte tiene a sottolineare quanto il risultato delle manipolazioni sia frutto d’un rimestio tutto digitale, fatto di decostruzioni e campionamenti – seppure ad un primo ascolto poco trapeli di questa progettualità – che ha origine in sequenze alquanto banali di pop contemporaneo, fonti “catturate” da YouTube o da altre piattaforme commerciali di diffusione e promozione musicale. La sensazione è che i contenuti “plagiaristi” dell’opera siano stati molto limati, ad evitare che scansioni e raccordi siano riconoscibili. Non è quel tipo d’approccio, insomma, nel quale è manifesta l’arte dell’inglobare elementi atti ad irretire l’ascoltatore e a stimolarne le capacità di analisi e riconoscimento delle citazioni. Più che al post-punk o all’energia space-primitivista delle seminali stagioni cyber a noi sono venuti in mente per assonanza i cadavre exquis del surrealismo, qui nelle forme di casuali parti auditive, manipolate e poi disposte ad arte grazie ad un lavoro di editing piuttosto certosino, utilizzando anche pattern meno sintetici e field recording. Alle sequenze opportunamente stirate o liquide sono spesso sovrapposte ritmiche fratturate e innesti quali sciabolate, riverberi, echi, effetti d’ogni specie e intensità. Nella confusione opportunamente modulata si combinano ad arte suggestioni e suoni differenti, che solo grazie a un lavoro d’artigianato digitale – e certo non per magia – riescono a rendere il senso d’un lavoro coerente seppure risolto in forme di differente natura e provenienza. Jemh Circs è assai abile nel fondere in un tutt’uno concetti, sonorità e atmosfere, anche se allo scopo è costretto a spezzettare la narrazione in più quadri, a volte anche divergenti come impostazione ma che assieme riflettono costanza compositiva, un gusto personale non comune e il controllo anche di costrutti non consueti, solo apparentemente spiazzanti. Sono tanti piccoli pezzi, che qualcuno definirebbe inutili, quelli che lo sperimentatore tedesco mette assieme, perdendosi volutamente nelle illimitate possibilità combinatorie ma anche operando coinvolgenti alchimie ritmiche e armoniche di grande qualità e spessore musicale.

 

Jemh Circs – (untitled) Kingdom