Peter Pesic – Polyphonic Minds: Music of the Hemispheres

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The MIT Press, ISBN-13: 978-0262036917, English, 344 pages, 2017, USA

Il nostro atteggiamento moderno nella gestione di molteplici attività o flussi di informazioni sembra correlato alle nostre menti flessibili. Ma il rapporto tra la capacità di gestire più fonti di informazione e la capacità di percepirle tutte in una volta è ancora poco chiaro. Pesic sostiene che potremmo trovare la risposta nella musica: guardando la sua struttura astratta e lo spettro sottovalutato delle combinazioni di più voci, possiamo iniziare a capire le nostre capacità. Il livello più alto di questo processo è la polifonia, l’intreccio di suoni simultanei, che percepiamo tutti insieme. L’autore ricostruisce il dibattito storico sull’impatto della polifonia sul nostro cervello. L’evoluzione tecnica delle opere polifoniche e le loro conseguenze culturali e talvolta politiche sono una metafora della tolleranza culturale e sociale della musica complessa. Questo dibattito è stato riformulato fin dall’antichità, descrivendo le reazioni della nostra mente a stimoli singoli e multipli. Ecco perché Pesic descrive l’uso che Gould fa della radio, le voci stravaganti e la molteplicità silenziosa di Cage, e l’avventurarsi in parallelo della molteplicità di musica e identità attraverso Weber, Proust, Bakhtin e Bordieu. Egli collega questa polifonia multiforme con i nostri “cervelli polifonici” negli ultimi capitoli, con le attuali teorie delle neuroscienze, sostenendo infine che dovremmo definire una categoria diversa chiamata “polifonicità” che, opportunamente contestualizzata, sembra un concetto critico per comprendere la complessità attuale.

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