(edited by) Lisa Parks, and Caren Kaplan – Life in the Age of Drone Warfare

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Duke University Press, ISBN-13: 978-0822369738, English, 448 pages, 2017, USA

I droni sembrano essere i protagonisti della digitalizzazione dello spazio tridimensionale. La loro capacità di indirizzare un singolo punto spaziale preciso attraverso coordinate x,y,z e di spostarsi in quasi tutte le combinazioni possibili di queste coordinate ricorda l’indirizzabilità di qualsiasi singolo elemento (pixel, frequenza, carattere) dei file digitali. Questa ubiquità tecnicamente abilitata si combina con la dimensione del drone, che è notevolmente piccola rispetto alla sua flessibilità operativa. Parks e Kaplan hanno compilato una serie di testi dove affrontano alcune delle caratteristiche taglienti dei droni. A partire dalla loro ‘ubiquità sui media’, che ne riporta gli usi più diversi dai più banali ai più pericolosi, c’è soprattutto una specifica ‘verticalità’, attribuibile ai droni, o meglio, come afferma Lisa Parks nel suo testo, alla loro ‘mediazione verticale’ dello spazio. Tra i collaboratori, Ricardo Dominguez, e il suo Center for Drone Policy and Ethics, testi master attivisti tra realtà e finzione, e Catherine Chandler che offre vedute storiche, compresi i dettagli sul primo attacco drone teleguidato durante la seconda guerra mondiale. Probabilmente è anche da lì che è iniziato l'”uccisione burocratica”, come nota Peter Asaro. La tecno-cultura di cui i droni fanno parte e che contribuiscono a generare è descritta da Jordan Crandall con la sua “ontologia robotica” che riunisce droni e auto senza conducente. Spesso influenzato da un’estetica accelerazionista generale, questo è un compendio ampio e completo.