Vlad Dobrovolski – The Drums Of The Fore And Aft

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CD – Kota

Per il catalogo della Kotä Records, nelle forme di “un viaggio musicale marittimo” è già sugli scaffali nelle sezioni che si spera dedicate all’ambient, all’experimental o al sound collage, un album suddiviso in quattro componimenti, frutto della maestria gentile di Vlad Dobrovolski, sound artista nato in Russia nel 1974 e successivamente trasferitosi in Giappone, dove ha avuto modo di fare esperienza diretta di quella tradizione musicale, in particolare ispirato dalla cerimonia e dalla cultura basata sull’adorazione del sole nell’Estremo Oriente. Il progetto – che pure è abbastanza raffinato ed astratto – è sicuramente da ascrivere a un ambito di ricerca per il quale la musicalità rimane centrale se rapportata ai concetti e alle strutture linguistiche in gioco, forte d’una accentuata estetizzazione e di beatifiche sintonie. È come se ad arte si voglia mantenere assieme gli esotismi raffinati e assai dilatati della tradizione musicale orientale e al tempo stesso introdurre field recording ed emergenze auditive elettroacustiche, tanto che anche la bella illustrazione di copertina – che si deve a Dmitriy Gorbas – mantiene questa ambiguità, un po’ vintage e leziosa ma combinata fra fotografia e pittura, dalla trattazione non naturalistica ma nemmeno, al contrario, forzatamente astratta e sintetica. Fra i solchi di queste leggiadre partiture non mancano influenze space e intrecci siderali, così come le trame oniriche e senza balzi di sorta rendono gradevolissimo l’ascolto, restituendo il calore di quelli che evidentemente sono luoghi d’elezione per l’autore, spazi ispirati dall’assenza di persone, nei quali questo vuoto può creare un silenzio puramente contemplativo e inquietante. Non è un caso che Dobrovolski affermi: “c’è una sorta di continuità in tutte le mie opere… nel suono e perfino nel design di copertina… barche, mare, persone, nella luce dei suoni caldi del sole“. The Drums of the Fore and Aft è comunque assolutamente coinvolgente nei suoi tentennamenti, nelle ritrosie e negli ammiccamenti melodici, forte d’un background anche improvvisativo e di naturalistiche organiche ambientazioni, paventando come il desiderio che sia il suono stesso a trasmettere le intuizioni, la consapevolezza e la visione dell’artista in quanto essere umano sensibile e appassionato.

 

Vlad Dobrovolski – The Drums Of The Fore And Aft