Those Who Walk Away – The Infected Mass

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CD – Constellation

Il sound-artista canadese Matthew Patton, aka Those Who Walk Away, non ha scelto per caso un simile moniker, e a giudicare dalla maestosa e cupa seriosità delle armonie dipanate in The Infected Mass il riferimento non ha nemmeno a che fare con qualcosa d’ironico o particolarmente leggero. Quello che immediatamente ci colpisce è infatti un respiro sordo ­– non sappiamo se ricostruito ad arte o frutto di field recording – come di un aereo in volo, al quale sono aggiunti trattamenti polifonici in strati sovrapposti, dipanati in arie classiche da quintetto d’archi, in un continuum chiesastico ed elegiaco ma anche inquietante, irrisolto e senza speranza. Si tratta in realtà – lo scopriamo solo successivamente – d’un lutto di famiglia e allo stesso tempo d’un incidente aereo, della tragedia insomma che ha coinvolto un’intera comunità. A rafforzare questo contorto storytelling fa capolino nell’artwork, in maniera altrettanto sinistra, una sezione orizzontale di un aereo, proprio quello dell’incidente, con la precisa indicazione dei posti a sedere e dell’effetto dell’impatto che ha causato più linee di rottura nella carlinga. Non è finita: nella traccia numero tre dell’album, “First Partially Recollected Conversation” è la voce del pilota stesso, estrapolata dalla scatola nera, ad essere oggetto di raggelanti trattamenti sonori, voci che poi ricompaiono in registrazioni differenti anche nella traccia numero cinque. Ammette anche Patton – e non saremo certo noi a voler giudicare l’adeguatezza d’un simile approccio poetico – che “c’è qualcosa di molto genuino e allo stesso tempo molto sbagliato” in quello che lui ha messo insieme, un’opera che per lo stesso autore è profondamente disturbante, una musica piena di fantasmi e di ossessione, che straborda auditivamente per eccesso di saturazione e senso d’angoscia. Dei melodici ed aspri passaggi questa volta non sottolineeremmo il minimalismo e nemmeno l’appartenenza a stilemi contemporary classical, perché nella concezione dell’opera non sembra l’appartenenza a una qualche enclave di genere a guidare l’ispirazione. Sembra una necessità piuttosto, svincolata da effetti precisi, a costringere all’espressione di un simile e così manifesto dolore che infetta ogni cosa ma dà vita a una composizione di lancinante crudezza. Patton ricorda in tale maniera il fratello deceduto e a noi non resta che chinare il capo.

 

The Infected Mass – Those Who Walk Away