Philippe Lauzier – A Pond In My Living Room

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CD – Sofa

Alla Sofa Music di Ingar Zach e Ivar Grydeland – label sperimentale norvegese attiva dagli albori degli anni duemila – in tutte queste stagioni passate non si sono certo fatti mancare ardite collaborazioni con artisti dai più disparati orientamenti musicali. Ricordiamo le uscite free form dei Mural e le contaminazioni in bilico fra elettronica, field recording e percussioni acustiche, dello stesso head honcho – il primo citato – e di Miguel Angel Tolosa, per non parlare poi dei collage folk-digitali di Kim Myhr o della ricerca meta-strumentistica di Jim Denley, spesso orientata anche a progetti site-specific. A Pond In My Living Room di Philippe Lauzier evoca di primo impatto la suggestione – e con un titolo del genere non potrebbe essere altrimenti – sia di quello che è un classico science-fiction (una finestra spazio-temporale che si apre nella nostra quotidianità) sia della impropria chimera di qualsivoglia produttore e sound-maverick da home-studio (ovvero la fantasia di poter attingere da un pozzo incantato direttamente negli spazi che gli sono propri). Philippe Lauzier, che è d’origine canadese, esattamente di Montreal, nel Québec, ha iniziato le sue ricerche come sassofonista e clarinettista, poi è passato allo studio della composizione e ha partecipato fra il 2005 e il 2010 a ben sei uscite collettive – con differenti ensemble – realizzando poi, nel 2013, un album solista, Transparence. Adesso il suo percorso stilistico sembra aver acquisito la giusta maturità, grazie a mescole molto lavorate e rarefatte, dal respiro solenne e ingegnoso, ricche di stratificazioni e momenti improvvisativi poi ricondotti a una sapiente partitura delle trame. Con un simile background non mancano naturalmente gli echi modern classical e perfino certe contaminazioni di matrice jazzistica, seppure a prevalere sono le atmosfere assai dilatate, la polifonia astratta e i droni ipnotici, che tengono la scena grazie ad un flusso immaginifico e continuo, che cattura inesorabilmente all’ascolto. Sono quattro le suite presentate, in un ipotetico passaggio dalla penombra all’insistente sinuosità dell’acqua, da una finestra incantata a un caleidoscopico giardino, denso di vita autonoma e sospesi incantamenti. Insomma, una prova che definire solo convicente sarebbe poco, perché quando la grazia vibra come in questo caso fra i solchi si superano tutti gli steccati stilistici moltiplicando le potenzialità e fornendo il pretesto per un coinvolgimento auditivo davvero a 360°.

 

SOFA ! Philippe Lauzier – On the window side