Curtain White, the white-noise within us

adambasanta

Una fila di cuffie auricolari viene disposta come un drappeggio e prende la forma di una tenda semi-trasparente lunga tre metri che divide uno spazio interno sonoro di una galleria con quello esterno. Ogni auricolare emette diversi pattern di rumore bianco in maniera tale che l’ascoltatore è immerso in una trama prolungata di intenso rumore. Il suono del rumore bianco è noto per i suoi notevoli effetti psico-percettivi sull’ascoltatore. Viene usato per aiutare la concentrazione, oppure utilizzato come barriera per rumori esterni o aggiunto ai CD rilassanti. La pioggia che cade o un campo pieno di insetti sono la forma più rappresentativa di questo genere di arrangiamento sonoro. Considerando una singola unità di suono, una singola goccia di pioggia che cade su una superficie è solo un punto isolato nel silenzio: un segnale grafico sonoro che accenna un singolo istante di temporalità; il tick dell’orologio non umano. Ma il rumore prolungato della pioggia riunisce tali singoli istanti sonori in modo che essi sostanzialmente si consolidano in un manto fitto di rumore – un’unità senza tempo. Il metronomo di un singolo istante sonoro è stratificato così densamente in “Curtain White” di Adam Basanta che ci porta fuori dal tempo. La definizione del rumore bianco non si basa su alcun tipo di suono, ma piuttosto è puramente caratterizzata dalla sua distribuzione statistica temporale data dagli eventi sonori casuali non correlati in un tempo sequenziale. Come un’equivalente scrittura asemica sonora noi possiamo distinguere i micro pattern attraverso la struttura del suono, poiché la nostra percezione cerca di dare un senso al rumore. La percezione di questa casualità crea fantasmi sonori e entità sonore che appaiono e scompaiono all’interno della maglia sonora. I fantasmi sonori entrano ed escono dal primo piano allo sfondo e i nostri cervelli cercano di capire tale spostamento. Il suono di “Curtain White” alle volte si trasforma in un oggetto più delineato perché una mente visiva è piena di immagini di acqua, di insetti, di spazi aperti, di cielo e anche dell’eventualità di un paese tropicale durante il periodo dei monsoni. Ma quello che attualmente sentiamo e vediamo con l’occhio della mente è un particolare del nostro repertorio interiore basato sull’esperienza che è impreziosito dalla memoria e dall’emozione. Quello che sentiamo nel rumore bianco di questo pezzo è già dentro di noi e può solo riflettere ciò che è già presente. La quasi densità spettrale costante emessa dal pezzo si manifesta come equivalente acustico della sua forma scultorea. Il modello statistico del suo suono è isomorfo rispetto alla configurazione visiva degli auricolari appesi. Ci sembra avere un’immagine sonora della forma scultorea stessa. Paul Prudence

 

Adam Basanta – Curtain (white)