Ensemble Economique – In Silhouette

ensembleeconomique

CD – Denovali

Dietro il moniker di Ensemble Economique altri non si nasconde che il californiano Brian Pyle, sperimentatore che ricordiamo in coppia con Merrick McKinlay nel progetto Starving Weirdos, artista molto prolifico e comunque all’attivo già dalla scorsa decade con più di una quindicina di album, tutti cesellati fra ambient e drone music, echi di dream-pop e garbate manipolazioni elettroniche autorali. Anche nel caso di questa In Silhouette, nella prima traccia presentata, “In The Clear Blue Waters Of Memory”, le sequenze sono subito parecchio dilatate e sintetiche, “messe in piega” grazie anche all’apporto di Jung An Tagen, ovvero Stefan Kushima, autore che a sua volta infonde nei solchi una vena piuttosto allucinata e trasversale, tipica della sua specifica produzione. Lo storytelling è altalenante, scuro e sospeso, fitto di droni ellittici, come in “Battle Cry“ o vergato ancora da una voce sospirante ed effettata, ad esempio in “Gonna Get Right With God, Right After This Next Cigarette”, incisione che sembra ispirata da una malia misteriosa, noir e ipnotica, vagamente post-apocalittica e space. Maggiormente naif e westernata – un po’ in stile morriconiano – risplende ad un primo ascolto “I Can See The Light, The Edge Of Forever”, sempre con toni sommessi e questa volta con una stringata melodia, un poco malsana e ossessiva. Si chiude con “You In The Horizon”, gainsbourghiana partitura, resa più contemporanea e astratta grazie a siderali rallentamenti, ben strutturate iterazioni e notturni trasalimenti, intrisa di suggestioni cinematiche e citazioni dark-wave. Utilizzando pochi elementi Brian Pyle riesce comunque a coinvolgerci all’ascolto, superando a piè pari le dicotomie minimalismo-massimalismo, armonie-dissonanze, progettualità-improvvisazione. Non è poco in un momento di grande confusione stilistica come quello che stiamo attraversando: scardinare la serialità di troppo facili posizionamenti di genere e poetiche non costituirà mai quell’elemento “in più” che invece ci si aspetta anche nelle enclaves sperimentali ma testimonierà ancora di un autentico talento, semmai per pochi, inaspettato nella sua semplicità. L’uscita si deve alla Denovali, etichetta particolarmente attiva (e reattiva) ultimamente, che spazia fra proposte più o meno di nicchia e altre decisamente meno estreme, produzioni comunque sempre assai curate e raffinate.

 

Ensemble Economique – In Silhouette