Emmanuel Mieville – Juryo: Durée De La Vie De L’Ainsi-Venu

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CD – Crónica

Sarebbe da studiare la connessione tra radiodrammi e musica sperimentale – chi ha qualche anno in più può ricordare bene come questi due ambiti possano vantare una forte relazione – soprattutto adesso che il feticismo dell’offline rimette in gioco format oramai dimenticati o considerati obsoleti. Emmanuel Mieville è un compositore parigino che ha studiato ingegneria del suono in una scuola di cinema e che poi ha acquisito i concetti basilari della musica concreta proprio al Groupe de Recherches Musicales (GRM), un’istituzione di primo piano per questo tipo di cultura poco convenzionale. L’approccio di oggi appare del tutto consequenziale ad un simile percorso formativo e, ascoltando Juryo: Durée De La Vie De L’Ainsi-Venu – il cui titolo evoca direttamente uno dei più famosi testi buddisti, il Mahayana, esplicita citazione di tecniche collage, una tradizione assai radicata in tutta la cultura asiatica – sembra che il cerchio finalmente si chiuda facendo esperienza di avvolgenti e un po’ esotiche sonorità che sembrano come raccontare delle storie, un viaggio immaginifico e tutto mentale. Sono field recordings ad essere oggetto di manipolazioni e montaggi, grazie ad intrecci piuttosto narrativi e incantati, ad esempio quelli delle catture auditive ottenute al monastero di Copan, le modulazioni FM di una radio ad Hong Kong o il canto funerario buddista in un piccolo villaggio di Taiwan. Non mancano tuttavia suoni di sintesi oppure – come in “Tanit Astarté” – colte citazioni artaudiane relative a Héliogabale, alla dea della luna o ai primordiali miti fenici. Sapori da prima avanguardia, insomma, sono frammisti a cesure più contemporanee, annettendo differenti saperi e suggestioni, evitando la tabula rasa e centrifugando il più possibile ma con discernimento, spaziando fra differenti tecniche ed approcci teorici. Per Mieville la percezione sonora e le memorie incise negli ambienti urbani o naturali sono la base per successive stratificazioni, adesso sfocate o irregolari, oppure più nitidamente delineate, sono la sostanza “concreta” da trasmettere all’ascoltatore, la sua personale maniera di pensare al suono come qualsosa d’imponderabile e suggestivo, un viaggio di onde vibratili che sempre riporta alla sua passione per il medium radiofonico. L’uscita arricchisce ulteriormente il catalogo di Crónica Electrónica, etichetta portoghese specializzata in questo genere di musicalità e costantemente attenta a tutto quello che viene raccontato a proposito di paesaggi sonori e concettuali.

 

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