ensemBle baBel / Christian Marclay – Screen Play

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2LP – Aussenraum

L’ensemBle baBel – un collettivo di musicisti attivo dal 2006 e che ha come base Losanna – non è certo nuova alle collaborazioni con Christian Marclay, compositore del quale già nel 2012 ha suonato quattro delle sue opere. Va sottolineato che nell’approccio di questo sperimentale combo non é operata una particolare distinzione fra musica antica, classica o contemporanea, così come è riposta similare attenzione a culture musicali altre e vi sia un interesse altrettanto forte nell’integrazione di nuove tecnologie e metodologie musicali. Una delle principali preoccupazioni di ensemBle baBel è infatti proprio quella di integrare il suo lavoro di ricerca e le sue esibizioni in un contesto – acustico, architettonico, urbano – attraverso la collaborazione con scienziati, artisti, gallerie d’arte e musei. Anche Christian Marclay, sperimentatore newyorkese che si è sempre distinto nella giustapposizione fra suoni, fotografie, video e film, ben si presta a una simile visione interconnessa e multidisciplinare e quindi non desta sorpresa tale collaborazione, infine concentratasi su “Screen Play”, composizione del 2005, su “Graffiti Composition”, redatta fra il 1996 e il 2010 e su “Shuffle”, una piece che risale al 2007. In primo piano è la chitarra di Antonio Albanese a guidare i cinque musicisti in “Screen Play”: Anne Gillot (ai flauti e al clarinetto basso), Laurent Estoppey (al sassofono), Noëlle Reymond (al contrabasso) e Luc Müller (alla batteria). In “Graffiti Composition” è Jacques Demierre invece con la sua spinetta a marcare soavemente le atmosfere e l’esecuzione è quella tipica di una partitura visiva, che differisce dalla notazione tradizionale in quanto il musicista non è in grado di leggere in anticipo ciò che viene dopo, infondendo forse maggiore indeterminatezza in sequenze elettroacustiche già parecchio imbevute da stilemi improvvisativi (ricordiamo che le seminali partiture di questa composizione furono affisse da Marclay per le strade di Berlino e dopo esser state parzialmente coperte da graffiti furono poi riassemblate per formare una nuova partitura musicale di riferimento). Per ultima, sul secondo vinile, c’è “Shuffle” e la partitura musicale questa volta è quella aleatoria di fotografie stampate su di un mazzo di carte. Appare abbastanza evidente, allora, come dietro tali operazioni ci sia il tentativo di ripensare e concettualizzare stilemi insiti e tutti interni alla tradizione improvvisativa.

 

  • Christian Marclay The Bell and The Glass live
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