Guadagni, operatività, concentrazione, efficacia, benessere. E’ o non è questo che rincorre la cultura occidentale? Non sono forse queste le basi intorno a cui ruotano le vite di centinaia di migliaia di persone? E mentre telefoni, dispositivi domotici e automobili si fanno sempre più intelligenti, le persone possono sviluppare nuovi livelli di consapevolezza ed esplorare stili di vita che qualche anno fa sarebbero stati inimmaginabili. Questa realtà densamente intrisa di scienza e tecnologia sembra l’ambient ideale per il brillante artista mediale Marinos Koutsomichalis che grazie al supporto di Ars Electronica e dell’Onassis Cultural Center ha realizzato un progetto molto complesso che ruota intorno all’esplorazione della metacognizione umana ovvero alla consapevolezza da parte di un individuo della propria capacità e dei propri processi cognitivi. Inhibition non è solo un’opera d’arte, ma anche un progetto aperto ed assolutamente controcorrente: è complesso, non si nasconde dietro design di effetto, segreti o copyright, ed ha come risultato finale un disturbo tangibile. Tutto parte da una cuffia “intelligente” che, tra le altre cose, è in grado di monitorare l’attività celebrale, sintetizzare tracce audio e di emettere una serie di suoni capaci di inibire la concentrazione di chi la indossa. Il ritmo celebrale del pubblico viene destabilizzato, l’accoppiamento uomo-macchina al quale siamo abituati va a monte o meglio, cambia volto. E se tutto finisse così, potremmo limitarci a parlare del senso di sfiducia e oltraggio…invece no. Inhibition è anche un progetto aperto, una serie di workshop, un sito web che mette a disposizione tutta la documentazione necessaria a permettere la costruzione di nuove cuffie, raccogliendo poi le varie esperienze degli utenti in giro per il mondo. Un’esperienza di costruzione e condivisione per riscoprire, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che la parte più efficiente della tecnologia è quella umana. Benedetta Sabatini

 

Marinos Koutsomichalis – Inhibition