Asemic Languages, AI language vacuums

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L’attuale dibattito sull’intelligenza artificiale e il suo futuro impatto sulla società e la cultura è spesso inquadrato più nei termini delle sue potenziali opportunità che non – al contrario – delle sue potenziali interferenze, una delle quali è di certo la nostra percezione dei contenuti ad arte prodotti seguendo modalità algoritmiche. In “Asemic Languages” gli artisti So Kanno e Takahiro Yamaguchi hanno costruito un sistema che produce una di queste idiosincrasie basate su software. Il duo ha raccolto dieci dichiarazioni di artisti internazionali scritte a mano e fra queste anche descrizioni di opere d’arte. Questi testi in forma manuale sono stati poi analizzati e “appresi” da un software di intelligenza artificiale. Il sistema ha ignorato qualsiasi tentativo di comprendere il significato dei testi e invece li ha interpretati formalmente utilizzando schemi e modelli. I risultati disegnati sono esteticamente un testo, dunque, seppure privo di significati. Il processo descrive perfettamente lo spazio invisibile e incerto dove l’intelligenza artificiale permea la nostra cultura pervasa da crude promesse eppure spesso carente della sensibilità, caratteristica essenziale tipica dei processi umani. (Photo Credit: Yoshihiro Kikuyama)

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