edited by  Linda Kronman, Andreas Zingerle – Behind the Smart World

BehindTheSmartWorld

servus.at, ISBN-13: 978-3950420005, English, 160 pages, 2015, Austria

Le attuali traiettorie di dati digitali sono adeguatamente riassunte nell’introduzione degli editori: “noi abbiamo semplicemente perso il controllo dei nostri dati digitali”. Behind the Smart World – un libro tutt’altro che fuori delle regole – è articolato in tre sezioni (saving, deleting e resurfacing). Ognuno di questi capitoli inizia con un testo teorico e continua con gli artisti che presentano le loro rispettive opere, spaziando da un’indagine sui data centers (Veermäe), a una sulle data funeral performances (Samson). L’aspetto specifico di questa collezione è l’equilibrio informativo tra teoria speculativa e intervento artistico. Pur mantenendo una prospettiva radicale in riferimento all’argomento, nel testo si definiscono i processi in termini assai chiari, come ad esempio quando Marloes de Valk suggerisce che “i nostri corpi di dati sono patologicamente obesi”. Questo punto di vista è cristallizzato nella suggestione ricorrente dell’enorme quantità di dati contenuta nella moltitudine di dispositivi di memorizzazione, scartati, prima o poi malfunzionanti, in grado di “risorgere” solo se adeguatamente gestiti e con conseguenze imprevedibili. Invece di semplicemente spingere il raccapricciante argomento privacy o l’apocalittica prospettiva e-waste, gli autori riescono a definire una consistente e unificante traiettoria centrata sulla produzione personale di dati digitali. Da lì parte la lunga lista di conseguenze abilitate da questo semplice gesto. Lo scenario risultante non è oscuro, quanto piuttosto accuratamente assemblato attraverso le lenti della teoria e dell’arte. Esso definisce accuratamente la temporalità ambigua dei dati e la sua singolare dualità come sia effimero che onnipresente.