Yann Leguay – DRIFT-02

ArtKillArtWEBOK

10″ + booklet – Artkillart

Quando apparirono le prime opere di Joseph Kosuth – a metà degli anni sessanta – per molti fu subito chiaro che l’idea stessa di arte non sarebbe mai più stata la stessa. Naturalmente, come la storia di ogni movimento artistico ci ha insegnato, anche l’arte concettuale ha avuto anticipazioni che hanno implementato questi argomenti in precedenza: soltanto lo studio sistematico dei rapporti tra idea, esecuzione ed opera – allora – la riflessione sulla stessa pratica dell’arte, dribblando i suoi tradizionali significati espressivi o rappresentativi, ci riporta ad un valore più alto e astratto, liberando la stessa ricerca linguistica dai suoi aspetti solo puramente tecnici e funzionali. Questo nuovo e differente approccio concettuale all’opera travalica gli specifici ambiti della rappresentazione pittorica, anzi, non sarebbe sbagliato affermare che tale sensibilità si sia sviluppata proprio a stretto contatto con altre discipline, ad esempio con la musica minimalista di scuola americana, più o meno in quegli stessi anni. Il concettuale – insomma – è stato il punto d’arrivo di un lungo percorso che ha permeato tutte le avanguardie moderne e non si è mai completamente esaurito, anche quando nuovi movimenti sono ritornati alla pittura e a “prodotti artistici” più tangibili. Quelle tensioni si ritrovano tutte ancora oggi in questa raffinatissima uscita di Artkillart, label nata per promuovere experimental audiovisual e sound art proprio a partire dagli eccessi di una dematerializzazione in musica, indotta da ancor più nuovi e decisivi media. Artkillart rifocalizza l’attenzione su oggetti e supporti: in questo caso un vinile che promuove 12 incisioni di puro silenzio, tagliate su ogni lato dallo stesso autore, Yann Leguay, ognuna sovrapposta su ogni altra, operazione condotta negli studi DK Mastering. Il vinile poi trova alloggiamento in una anonima black paper inner record sleeve alla quale è letteralmente incollato un booklet asimmetrico e spillato. Nello scarno ma stilizzato opuscolo sono inclusi disegni tecnici di un giradischi a tre bracci e un testo teorico di Samon Takahashi, breve saggio che esplora vari aspetti del silenzio in musica, spaziando da John Cage ai Sonic Youth, da David Tudor a John Lennon e Yoko Ono: un’ennesima “phonotopia”, senza che alcuna fonte sonora sia stata registrata.

 

Yann Leguay